La settimana dei ritorni

Si è conclusa con una buona e, alla luce della prestazione della Juventus, importantissima vittoria la settimana rossonera, settimana che, oltre a permettere ai ragazzi di Allegri di mantenere il distacco dai bianconeri, ha sancito ritorni più o meno graditi. Tra i più mettiamo certamente il rientro di Gattuso in campo e quello di Berlusconi a seguire la squadra in trasferta. Tuttavia, questi sette giorni hanno segnato anche un ritorno di cui avremmo volentieri fatto a meno.

 

Quel ritorno sancito a mezzogiorno di venerdì, quando sono stati sorteggiati gli accoppiamenti per i quarti di finale di Champions. Quarti che hanno riservato al Milan l’avversario peggiore che potesse capitare, il Barcellona, e nella modalità peggiore, ossia giocando la prima in casa. È inutile soffermarci troppo sulla compagine catalana, si tratta indubbiamente delle migliore formazione del pianeta, se non di tutti i tempi. Difficile trovare punti deboli e, se consideriamo che il Milan ci arriva con una formazione probabilmente rimaneggiatissima, l’impresa sembra ancora più disperata. Aggiungiamo che il Barça ha dalla sua due enormi motivazioni. La prima è che la Champions è il vero obiettivo stagionale, poiché la distanza dal Real Madrid in Liga è ormai abissale; la seconda motivazione si chiama Eric Abidal. E non c’è bisogno di aggiungere altro. Sarà dura, davvero dura. IN RIBASSO.

Dicevamo della formazione rimaneggiata. Purtroppo, è l’unico argomento veramente stabile di questa stagione rossonera. Ormai non è più neanche una notizia. Recupera uno, si fermano due. Come se l’infermeria non potesse rimanere senza minimo undici uomini a stazionarvi. È quello che è accaduto questa settimana. Recuperi di Gattuso e Maxi Lopez, stop di Robinho, Van Bommel e Abate, quest’ultimo anche di una certa entità. È una maledizione che quest’anno si è abbattuta su Milanello e sembra non volerlo più lasciare. Insomma, quella degli infortuni sembra una sfida ancora più difficile di quella contro il Barça! IN RIBASSO.

Se non altro, questa settimana, dal nefasto capitolo infortuni è emersa una nota parecchio lieta. Il ritorno in campo di Gennaro Gattuso. Per sei mesi Ringhio ha combattuto con una malattia particolarmente ostica, la miastenia, una patologia neuromuscolare che comporta debolezza e facile affaticabilità all’occhio, problema che impediva a Gattuso di vedere correttamente. Dopo tanto tempo, finalmente Ringhio è riuscito a superare questa situazione tormentata, con la forza indomabile del guerriero, quale è sempre stato, e da ieri è finalmente pronto a scendere nell’arena come un vero gladiatore. Il Milan ne ha proprio bisogno. Bentornato! IN RIALZO.

Tralasciando per questa settimana la prestazione della squadra, vogliamo soffermarci su un’altra nota abbastanza lieta. Dopo circa vent’anni, Silvio Berlusconi ritorna a seguire il Milan in trasferta. È una notizia che ha un significato estremamente importante. Dato per scontato che, non essendo più Capo del Governo, il Presidente rossonero possa dedicare maggior tempo alle vicende della sua squadra, bisogna però considerare che, negli ultimi due decenni, anche quando non ha rivestito la suddetta carica, Berlusconi non si era mai recato in altri stadi fuor del Meazza. La sua presenza, dunque, ha un valore simbolico enorme per i colori rossoneri, perché indica la chiara volontà di Berlusconi di tornare a occuparsi in maniera piena delle faccende legate al Milan, come ha egli stesso confermato: “Mi preparo a fare il presidente”. Beh, considerati i risultati di questo quarto di secolo passato, i tifosi non potranno che esserne contenti! IN RIALZO.

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