Nasce il nuovo CDA del Milan targato Elliott: Scaroni nuovo presidente, destituiti Fassone e Yonghong Li. Mirabelli ha le ore contate. E Leonardo…

La giornata è di quelle decisive. Mai come ora ci sono state così tante novità in Casa-Milan in un’estate all’insegna delle polemiche, dei mancati pagamenti presidenziali e dei colpi a parametro zero.

Venerdì la vittoria al Tas di Losanna e la riammissione in Europa League, sabato la prima assemblea dei soci di Elliott. All’ordine del giorno la revoca degli amministratori, la nomina dei nuovi e del presidente del Consiglio d’Amministrazione.

La prima notizia è che quasi tutto il vecchio CDA è stato destituito dall’incarico su richiesta di una rappresentante di Rossoneri Sport Investment Lux, la holding lussemburghese del Milan. A lasciare dopo una gestione per tanti dubbia sono l’ex misterioso presidente rossonero Yonghong Li (a cui vengono contestate le parole lesive contro il Club e la sua gestione), il braccio destro e direttore esecutivo David Han Li, i consiglieri Lu Bo e Xu Renshuo e anche Marco Fassone. All’amministratore delegato, uscito vittorioso da Losanna, viene contestata la modalità di gestione dei contratti e del mercato cinese, che saranno oggetto di discussione.

La seconda è che si è deciso il nuovo presidente: Paolo Scaroni, il 27° della storia dell’AC Milan, che sarà anche amministratore delegato ad interim e farà parte del nuovo CDA, dopo essere stato confermato dal precedente insieme a Marco Patuano.

Gente che va, gente che viene. Questa è la terza novità di giornata. All’unanimità è stato approvato il nuovo consiglio di amministrazione che sarà valido fino al giugno 2020. Questi i nomi: ai già citati Scaroni e Patuano ci sono Franck Tuil (decisiva la sua presenza davanti al Tas per la riammissione del Milan in Europa), Giorgio Furlani, Stefano Cocirio, Gianluca D’Avanzo, Salvatore Cerchione e Alfredo Craca. Invariato il numero dei membri, otto.

Poco dopo è arrivato anche il comunicato ufficiale del Milan: «Il Consiglio si riunirà a breve per riesaminare un nuovo business plan per il club – si legge – che presenti un chiaro percorso per riconquistare lo status da Champions League. L’obiettivo finale è quello di rafforzare la competitività della squadra, in conformità alle norme UEFA sul Fair Play Finanziario. Come chiarito ieri nella decisione del Tribunale Arbitrale dello Sport, Elliott ha già espresso il suo forte sostegno al club, con un aumento di capitale previsto di 50 milioni di euro e ritiene che i cambiamenti di oggi siano fondamentali per il successo del club nel lungo periodo».

Roberto Cappelli, presidente di questa assemblea ma non rieletto nel board, ha sottolineato come «l’impegno di Elliott non è di breve termine e c’è la volontà di investire nel club risorse importanti per permettere al Milan di restare conforme alle norme del Financial Fair Play». Prima della chiusura, a prendere la parola è stato Scaroni: «Se per Roberto Cappelli è un onore – ha concluso – anche per me che sono da sempre milanista lo è».

A qualche ora di distanza dalla fine delle operazioni, le ultime due (possibili) novità. Manca solo l’ufficialità e Leonardo, ex allenatore dei rossoneri (2009-2010) ed ex direttore della Fondazione Milan fino al 2006, sarà il nuovo responsabile dell’area tecnica e avrà il compito di supervisionare l’operato di Massimiliano Mirabelli. No, non lo avevamo dimenticato. Se Fassone se ne è andato, anche l’ancora attuale direttore sportivo del club di via Aldo Rossi potrebbe avere le ore contate: non partirà infatti con i giocatori rossoneri per tournée negli Usa.

Lorenzo Pastuglia

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