La ricerca di continuità. Suso, il ruolo e l’idea di cessione

Mercato bloccato. Dopo aver battuto due colpi e mezzo (si attende ancora l’ufficialità di Bennacer), il Milan culla il sogno Modric, ma intanto prova a lavorare nel concreto. In uscita idem. Il Psg aveva sondato Donnarumma ma si è tirato indietro. Piatek, Paquetà e Romagnoli sono incedibili. L’unico altro nome per fare cassa è spagnolo: Suso.

L’ex Liverpool sembra tagliato fuori dal progetto Giampaolo già dal primo giorno. Il tecnico vuole continuare con il suo 4-3-1-2, non c’è spazio per gli esterni quindi. Ma il pescarese ha dichiarato di voler provare a riadattare Suso nel ruolo di trequartista o seconda punta. Ci aveva già provato Montella con il suo 3-5-2 e l’esperimento è fallito immediatamente. Lo spagnolo ama calpestare la linea laterale dalla quale punta e converge al centro sul suo mancino e altri ruoli – per ora – non gli si possono cucire addosso. Su di lui c’è una clausola rescissoria, valida solo per l’estero, di 38 milioni. L’Atletico Madrid aveva accarezzato l’idea e altre squadre non ce ne sono. Una si è fatta avanti in Italia: la Roma. Difficile che i giallorossi scelgano di pagare “cash” una cifra simile e stanno provando a inserire delle contropartite. I nomi che circolano sono tre. Due vecchie conoscenze di Giampaolo (Schick e Defrel) e Pastore. 

Il primo in due anni sulle rive del Tevere non ha mai convinto, specialmente per i 40 milioni che la Roma ha sborsato alla Sampdoria per prenderlo nel 2017. Mai nel vivo del gioco con Di Francescoe  subito messo da parte da Dzeko, il ceco ha provato a reinventarsi sull’esterno. Buoni risultati? Pochi. Eppure proprio con il nuovo mister del Milan era sbocciato, facendo vedere il suo talento a Genova, sopito una volta a Roma. Defrel, arrivato nello stesso anno, è stato girato in prestito ai blucerchiati per ritrovare lo smalto migliore visto a Sassuolo. Bell’inizio di stagione, ma poi si è acceso ad intermittenza. In diversi periodi, Giampaolo gli ha preferito Caprari o Kownacki. L’infortunio del primo e la cessione del secondo, però, gli hanno riaperto le porte della titolarità. Giocatore veloce, Defrel è un contropiedista, una punta rapida. Per caratteristiche è il compagno ideale per Piatek. È valutato 18 milioni dalla Roma che vorrebbe inserirlo nella trattativa per abbassare il costo del cartellino di Suso.  

Pastore, invece, è stato il vero oggetto misterioso della campagna acquisti dello scorso anno. Tanti – soliti – problemi fisici l’hanno tenuto fuori a lungo, ma anche quando era a disposizione non ha inciso. Fortemente voluto da Monchi, la sua cessione completerebbe la rottura con il passato romanista, questa volta almeno senza scatenare l’ira dei tifosi. Il ruolo preferito del Flaco è il trequartista, figura importante nel gioco di Giampaolo. Ma lì il Milan ha già Paquetà, grande investimento invernale, che si è preso quel ruolo negli occhi del mister. 

Tutti e tre i giocatori messi sul piatto dalla Roma non hanno nella continuità la loro miglior dote. E il percorso di crescita del Milan ne necessita. Questo potrebbe essere un altro motivo del sacrificio di Suso. L’esterno nelle ultime due stagioni ha sempre tenuto un andamento inversamente proporzionale rispetto alla squadra. Quando era in difficoltà, Suso era l’unico uomo in grado di risolvere patate bollenti. Ma quando il Milan saliva di tono, Suso si eclissava fino a nascondersi sul suo binario destro. Troppe pause nelle sue stagioni, condite anche da manie da solista per cercare il guizzo, ma finiva per rallentare il gioco ed essere controproducente. Per questo motivo e per la sua scarsa duttilità il Milan ha individuato in lui l’uomo da sacrificare per fare cassa e innescare gli acquisti. Per ora è un’idea, ma le due squadre ne stanno parlando.  

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