Impreciso, impacciato, ma soprattutto involuto: Rebic dove sei finito?

Nonostante la vittoria finale del Milan, anche ieri sera contro il Lecce la prestazione di Ante Rebic ha lasciato a desiderare.

Complice il doppio impegno di Champions League con il Napoli, il croato è sceso in campo dal primo minuto per la terza volta di fila, dopo Bologna ed Empoli. In questo caso, il ruolo per lui designato da Stefano Pioli era quello di centravanti leggero, andando a sostituire l’infortunato Olivier Giroud.

Può starci l’attenuante che non si tratti del suo ruolo naturale, ormai più che blindato da un eccezionale Rafael Leao, decisivo anche ieri con una splendida doppietta, ma fino ad un certo punto.

Rebic Milan Lecce

Milan-Lecce, Rebic delude ancora una volta: il peggiore tra i rossoneri.

Fin dal primo minuto, l’ex Eintracht ha cercato di agire tra le linee della retroguardia difensiva per mandarla in confusione, ma alla fine ne è uscito più confuso lui stesso. La pagella della Gazzetta dello Sport spiega perfettamente la situazione:

Il peggiore. 5. Sconnesso dalla squadra. Si sente la mancanza di Giroud. Ma Soprattutto si sente la mancanza del Rebic che aveva rialzato il primo Milan“.

Ciò che colpisce più di ogni singolo passaggio sbagliato o dribbling tentato a vuoto è infatti la forte involuzione dell’attaccante croato rispetto alle sue due prime stagioni a tinte rossonere.

Senza dover necessariamente analizzare i dati, seppur anche quelli lo confermino, l’impressione è che Rebic abbia perso in questi mesi la cattiveria agonistica (non solamente sotto porta) che lo rendeva un giocatore utilissimo alla causa del Diavolo, sia da titolare che da subentrante.

Insomma, i tifosi rossoneri possono certamente festeggiare il ritorno alla vittoria in campionato dopo i due pareggi consecutivi, ma il dispiacere per l’ennesima chances sprecata dal n°12 rossonero rimane.

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