Quasi alla fine, Nesta dice basta

Alessandro Nesta rappresenta uno dei simboli più importanti del nostro calcio, un difensore con caratteristiche uniche e rare, leader silenzioso che ha avuto la bravura di vincere tutto il possibile, dopo aver rappresentato il capitano della Lazio e un colosso insostituibile per il Milan, tutto questo inserito anche nel discorso Nazionale dove Sandro ha saputo rappresentare un modello per i giovani e un esempio di lealtà e sportività per tutti.

Nesta nel 2002 è diventato un giocatore del Milan, un acquisto avvenuto negli ultimi minuti di mercato, un regalo da parte del presidente Berlusconi che si è rivelato fantastico, avendo rappresentato una colonna portante rossonera a partite dagli anni 2000 fino ad oggi. Tutti noi appassionati di calcio siamo abituati ad affezionarci e gioire per giocatori tecnici e di attacco, Nesta ha rappresentato la piacevole eccezione, un calciatore che si è fatto amare da tutti e che per diverso tempo ha rappresentato il meglio, in tutto il mondo, nonostante i tanti e lunghi infortuni alla spalla e alla schiena che lo hanno tenuto fuori dal campo per diverso tempo.

Nelle formazioni rappresenta il giocatore titolare per definizione, se non c’e lui si abbassano le garanzie di vittoria, un difensore centrale con i piedi buoni e con il vizio del gol, indimenticabile il rigore a Manchester nella finale di Champions League contro la Juve e il destro sotto la traversa nella finale del Mondiale per Club, a Yokohama contro il Boca. Numeri da autentico fuoriclasse, segni di un campione che rappresenta un patrimonio prezioso per il calcio italiano, gesta che forse vedremo ancora per poco tempo perché le sue dichiarazioni, rilasciate nella giornata di oggi, hanno rappresentato qualcosa di molto negativo, parole forti e decise che non lasciano spazio se non a un’unica interpretazione possibile.

Nesta è verso la fine della sua carriera e questa non deve essere una notizia di troppo rilievo visto che il centrale romano compirà a breve 35 anni, quello che ha fatto scalpore è la tanta convinzione e decisione nel mettere tutti sull’attenti sul suo possibile futuro, tanto da far ipotizzare che questi possano essere per lui gli ultimissimi mesi da calciatore professionista.

” Bisogna essere onesti, valutare le condizioni fisiche. Non voglio trascinarmi per il campo. Dal calcio ho avuto tantissimo, ho vinto cose che tanti si sognano “, le sue parole rimbombano su tutti i siti possibili, dichiarazioni raccolte in esclusiva da Carlo Pellegatti per Sport Mediaset. La paura più grande per noi tifosi rossoneri è che Sandro abbia già pensato e preso una decisione definitiva, ora la preoccupazione più che sul giocatore in sé, che resta formidabile, sta nel dopo Nesta, c’è qualcuno al suo livello pronto a sostituirlo? Giocatori forti e di prospettiva ce ne sono, pochi e sparsi per l’Europa, difficile aggiudicarseli in un mercato sempre più vasto e complicato con prezzi fuori portata.

Nesta ha voluto ribadire poi l’importanza del campionato di quest’anno, trovando nel Derby lo snodo cruciale della stagione rossonera, partita delicata ma decisiva, forti però di un’Inter ancora impegnata in Champions e che forse qualche passo falso può regalarlo, a patto che venga sfruttato, non come successo con il Bari domenica scorsa, “ A loro la Champions toglierà forze. Noi abbiamo fatto mezzo passo falso ma mantenuto la stessa distanza con una partita in meno”. Sul derby, “è decisivo”.

Parole vere per un campione che deve rimanere e resistere ancora qualche anno, ancora utilissimo alla causa del diavolo. I numeri parlano per lui : 2 Scudetti, 3 Coppe Italia, 3 Supercoppe italiane, 2 Champions League, 3 Supercoppe europee, 1 Mondiale per club, 1 Coppa del Mondo, numeri che prendono il posto delle parole, numeri eccezionali, numeri da Nesta.

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