Conferma Mazzarri: il ruolo di Bigon

Edo De Laurentiis, Bigon, Aurelio De Laurentiis, Mazzarri


La conferma di Mazzarri è la più grande vittoria napoletana di Riccardo Bigon. Sempre pacato e contenuto, il direttore sportivo azzurro ha ricoperto una parte fondamentale nella decisione assunta ieri pomeriggio da De Laurentiis.
Bigon interpreta una ruolo singolare: spesso funge da pompiere. E, in una città come Napoli, dominata da caos e irrazionalità, da istinto e talento, il suo lavoro può non viene apprezzato fino in fondo.
Eppure Bigon ha fatto tanto per i colori azzurri. Non a caso è considerato uno dei dirigenti più preparati del panorama italiano. Spesso si dimentica che il Napoli la scorsa estate ha sfoltito la rosa riuscendo a piazzare ben 30 giocatori in esubero fra giovani e vecchi componenti della rosa. Un’impresa titanica in tempi di recessione.
Competenza unita alla giusta dose di serenità. Ieri Bigon si è reso semplicemente conto che il progetto quinquennale di De Laurentiis non poteva morire per un capriccio. Al diavolo incomprensioni e ripicche. Il Napoli ha bisogno di Mazzarri perché è sul credo tattico dell’allenatore di San Vincenzo che si stanno costruendo le fortune azzurre.
Inutile cambiare ora, con una Champions alle porte. Gasperini sarebbe stato altra cosa. Diverso il modo di giocare e di intendere la partita. Non basta il ricorso alla difesa a tre per accomunare due allenatori.
Bigon è persona riflessiva e ha capito tutto in anticipo. Inoltre, bisogna aggiungerlo, è stato anche bravo nell’arte della mediazione tra due “teste dure” come il presidente e Mazzarri. Probabilmente il direttore sportivo ha portato al tavolo gli argomenti giusti. Argomenti giusti che, in soldoni, sono gli acquisti. Inler sembra il prologo di un’estate scintillante.
E pensare che nell’ottobre del 2009, al suo arrivo in città, Bigon era stato accolto dall’ambiente partenopeo come una soluzione tampone. Come un giovane chiamato a colmare solo temporaneamente il vuoto lasciato da Pierpaolo Marino. Addirittura c’era chi pronosticava per lui un futuro da capo degli osservatori.
Riccardo ha smentito tutti e oggi può, a pieno titolo, considerarsi uno dei punti fermi del progetto Napoli.

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