Un urlo ripetuto 18 volte: GRAZIE!

Così doveva andare, così era scritto, così è andata: il Milan è nuovamente CAMPIONE D’ITALIA per la diciottesima volta nella sua storia. È stato un campionato durissimo e lunghissimo, fatto di alti e bassi, ma che il Milan è stato capace di essere in testa sin dall’inizio e mantenere la posizione fino a ieri sera.

È facile parlare di grandi meriti con il senno di poi, abbiamo studiato i giocatori, guardato le statistiche, analizzato gli avversari: grandi tutti! Ragionando su ogni giocatore della rosa mi viene in mente uno zampino nello scudetto, da Seedorf a Van Bommel, da Strasser a Merkel, da Oddo a Jankulovsky, da Inzaghi a Pato ecc. Non riesco a non pensare alla cavalcata vincente dei nostri ragazzi, non riesco a non pensare a quello che ci dicevano i tifosi avversari a metà agosto: tanto non vincete nulla nemmeno quest’anno! E poi il presidente ci ha regalato Ibra e Robinho, e la squadra si è completata.

Al fischio finale di Morganti, dopo una partita non eccezionale ma giocata come si doveva, è partita la festa, a Roma i ragazzi hanno festeggiato come bambini, i più carichi erano Cassano e Oddo, soprattutto il pescarese  il quale, a causa dell’euforia, e dell’effetto dell’alcol, ha fatto un giro di campo nudo e con i capelli insaponati con la speranza di un rinnovo di contratto..

In piazza Duomo è partito il “degenero” migliaia di tifosi rossoneri si sono riversati per le vie del centro e, all’ombra della Madonnina, hanno cantato, ballato ed urlato fino a tarda notte. Le bandiere rossonere erano riposte ormai da troppo tempo, eravamo stanchi di veder festeggiare la parte “sbagliata” di Milano, di sentirli urlare, sbraitare, come se fossero loro la prima squadra di Milano, loro i titolari di 7 Champions, loro il club più titolato al mondo!

Ora c’è la Coppa Italia, credo che difficilmente il Milan potrà essere concentrato dopo la festa di ieri sera, tuttavia sia il Mister che il Presidente hanno ribadito l’importanza della competizione, più per un fatto di prestigio che per una necessità vera e propria, ma anche per dare ai tifosi un’altra gioia, poter urlare, scrivere, manifestare una frase che, troppo spesso, ci siamo sentiti dire: “zeru tituli!”

Arriverà il tempo dei ringraziamenti, arriverà il tempo dei premi, dell’esaltazione di ogni giocatore dal numero 1 di Amelia al 99 di Cassano ma ora è il tempo di gioire, di uscire con i colori rossoneri indosso perché così doveva andare, così era scritto e così è andata: IL MILAN è CAMPIONE D’ITALIA PER LA DICIOTTESIMA VOLTA!

Grazie Ragazzi!

 

Impostazioni privacy