I veri perché della fuga di Leo

Settimana scorsa, ha destato scalpore la fuga di Leonardo dall’Inter, lui che, approdando in nerazzurro, diceva di aver realizzato il sogno di una vita. Un’occasione da non perdere per un uomo ormai convinto di voler fare l’allenatore da grande e spinto da un entusiasmo a tinte nero-blu, nonostante i tredici anni trascorsi sulla sponda rossonera del Naviglio, prima da giocatore, poi da dirigente. Ma, a quanto pare, all’interno dello spogliatoio dei Campioni del Mondo non tirava proprio un’aria tersa per Leo.

Infatti, dopo la pesante eliminazione di metà aprile con lo Schalke 04 nei quarti di finale di Champions League, Thiago Motta e Maicon si sarebbero presentati all’allenamento successivo ridendo e scherzando, scontrandosi pesantemente con Leonardo che faceva notare loro come non ci fosse nulla da scherzare dopo un ko così pesante. Da qui la scelta di escluderli dalla successiva gara di Parma persa poi 2-0 dai nerazzurri. Fu un episodio che non coinvolse solo Maicon e Thiago Motta perché, a quanto pare, altri giocatori si schierarono dalla parte dei due brasiliani, soprattutto i sudamericani, creando così una situazione piuttosto imbarazzante e difficilmente gestibile all’interno dello spogliatoio.


Ecco perché all’Inter, nessuno si è strappato i capelli per la partenza con destinazione Parigi dell’allenatore, anche se il presidente Massimo Moratti sembra non averla presa benissimo dopo che, con Leonardo, si era già programmata la prossima stagione. Adesso, con il ritiro di inizio luglio alle porte, diventa tutto più complicato con molti allenatori già accasati che, magari, qualche mese fa, sarebbero potuti essere contattati dalla società nerazzurra se Leo avesse deciso di lasciare l’Inter in anticipo.

Ora il nome più gettonato sembra essere quello di Gian Piero Gasperini, anche se non è da escludere un nome mai accostato all’ambiente nerazzurro (ad esempio l’allenatore del Lilla Rudi Garcia). Intanto, per Leonardo, prosegue il periodo turbolento. All’alba, è stato fermato dalla polizia brasiliana mentre circolava in auto nella località di Niteroi, nella regione metropolitana di Rio de Janeiro; dopo essersi rifiutato di sottoporsi all’alcol test, gli agenti l’hanno multato (circa 400 euro) e ritirato la patente.

Carmelo Bruno

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