Juve chi parte? Amauri o Iaquinta?

Chi arriva e chi parte. E’ anche questa la nuova realtà bianconera.

Non serve solo portare a compimento buoni acquisti per rinforzare una rosa che non ha nulla da invidiare ad altre ma servirebbe sfoltirla a dovere, cercando di guadagnare economicamente e tecnicamente dove sia possibile. Alla Juventus l’esubero maggiore c’è in attacco. Il livello qualitativo del reparto offensivo è andato negli anni via via sempre più regredendo. La linea della dirigenza è lanciata in acquisti che possono portare nuovo lustro al reparto. Si sono fatti tanti nomi, anche importanti, ma non si è riuscito a comprare nulla. Se comunque dovesse arrivare una nuova punta potrebbero partire due giocatori: Amauri e Iaquinta.

Il primo brasiliano, reso in prestito al Parma, ha da poco spento le trentuno candeline e da quando è arrivato alla Juventus non ha giocato campionati felici. In forza alla squdra dal 2008 firma un contratto quadriennale da 3,5 milioni a stagione, pagato complessivamente dalla Juve 22,8 milioni di euro fino ad’oggi ha collezionato 71 presenze con soli 17 gol (serie A). Da quando è a Parma in 5 mesi ha messo a segno 7 reti in 11 gare. I tifosi bianconeri e la dirigenza si chiedono: è un giocatore all’altezza di un grande club?

Le risposte non sono positive, sia la curva che la dirigenza lo hanno portato a scegliere momentaneamente Parma, una piazza più piccola e con meno responsabilità a carico. Si cerca un club disposto a sborsare circa 10 mln di euro e che possa accollarsi un ingaggio cospicuo come il suo. Il lavoro è difficile ma non impossibile, soprattutto perché un giocatore come lui ha avuto ormai diverse occasioni per esprimersi in questa Juve ma non c’è riuscito, oltre al calo del rendimento c’è stato inevitabilmente un crollo del suo valore economico. Insomma gli anni passano e sembra che per il brasiliano, naturalizzato Italiano, sia arrivata l’ora di salutare Torino e cercare qualche squadra in cui esprimersi al meglio come ai tempi del Chievo e del  Palermo, quando il “calimero” (così soprannominato in Brasile) era riuscito a raggiungere quota  49 gol in serie A. Ricordando che anche grazie alla Juve è riuscito a trovare una convocazione della Nazionale Italiana debuttando nella partita amichevole tra Italia e Costa d’Avorio finita in vantaggio per gli ospiti a Londra.


Il secondo giocatore interamente italiano ha anch’esso una storia complicata con la Juventus. Vincenzo Iaquinta approdato alla corte di Ranieri nel 2007 vanta 361 presenze in bianconero con 104 reti in serie A più 13 reti nelle competizioni europee a cui la squadra ha partecipato, champions league prima, europa league poi. Iaquinta prima di arrivare alla Juventus aveva vinto un campionato del mondo e la sua carriera sembrava in ascesa in un altro club bianconero ma friulano, l’Udinese. Fatto debuttare nella serie massima da Spalletti sembra davvero un attaccante irresistibile e corteggiato da molte squadre, una classica prima punta alta e veloce che riesce a inserirsi in ogni modulo, apportando grande forza alla squadra. Comincia bene il suo percorso con la Vecchia Signora ma si eclissa negli ultimi due anni costretto alla panchina da vari infortuni che condizionano il suo rendimento muscolare. Iaquinta è stato anche una pedina fedele nella nazionale dove ha conquistato  46 presenze, andando in gol 6 volte. Un curriculum quello del crotonese da far invidia, ma il tempo passa anche per lui e quest’anno compirà trentadue anni. Tante voci portano al suo esonero dalla formazione bianconera. Analizzando le cifre reali, Iaquinta è un giocatore che ha un attuale valore di mercato pari agli 8,5 milioni di euro, ed anche qui come nel caso “Amauri”, la cosa più difficile è riuscire a trovare un acquirente che sia interessato al giocatore, oppure inserirlo come contropartita tecnica in un affare medio-basso. Fatto sta che anche il Vincenzone “italiano” sembra destinato a partire.

Ora tocca a Marotta destreggiarsi bene per fare cassa, perchè non è solo ora di riscatti ma anche di incassi. Dopo gli acquisti a parametro 0, i riscatti voluminosi di Quagliarella, Pepe e Matri ora bisogna sfoltire la rosa per adeguare al meglio il parametro tecnico e tattico della squadra.
Buon lavoro Juve!

Carlo Carillo

 

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