La settimana del “Non ci è mai interessato”

Settimana di rinunce e rifiuti, ma anche di decisi e decisivi passi in avanti, di smentite, ma anche di conferme. Insomma, tutto rientra nei meccanismi dell’estate del pallone. Le voci si inseguono e si susseguono, mutano forma e consistenza con il passare delle ore. I nomi appaiono e scompaiono come spettri. Così è avvenuto in casa Milan in questi sette giorni, che hanno visto sì tante smentite, ma anche un importante, fondamentale passo in avanti in alcune trattative, in primis quella che dovrebbe portare Ganso alla corte di Allegri.

La volontà del giocatore è quella di vestire la maglia rossonera, così come quella del club è di portarlo in via Turati. L’unico problema che ostacola l’operazione è il fatto che il campione brasiliano è extracomunitario e il secondo posto disponibile è già stato occupato da Taiwo. Adesso molto dipende dalla riunione del 5 luglio in Federcalcio, dove si deciderà in merito alla questione del tesseramento degli extracomunitari. Bisogna, pertanto, solo aspettare.

Per quanto riguarda le conferme, la settimana è iniziata con il sì di El Shaarawy, ufficializzato ieri, e si è chiusa con la conferma di Cassano da parte di Allegri. Proprio l’arrivo del campioncino italo-egiziano aveva rafforzato le voci di una probabile partenza del talento di Bari vecchia, per il quale si erano aperte diverse porte, chiuse prontamente dal tecnico rossonero, che ha evidenziato il ruolo di Cassano come “valore aggiunto” del Milan. Altre conferme quelle di Amelia, che ha detto di no alle avances del Cagliari, sottolineando che ha tutta l’intenzione di rimanere in rossonero, e di Paloschi, confermato da Adriano Galliani.

Per il resto, nel corso della settimana, sono arrivate per lo più rinunce, almeno nelle dichiarazioni, a diversi obiettivi di mercato che erano stati da tempo accostati al Milan. La più altisonante quella a Marek Hamsik, escluso dalla lista dei papabili da Galliani, che ha affermato lapidariamente: “A noi Hamsik non è mai interessato”. Dichiarazioni di circostanza? Forse. Sta di fatto che la lista dei no di Galliani non si è chiusa allo slovacco. Mister X non è neanche Jeremy Menez. “Assolutamente no”, ha chiosato l’amministratore delegato rossonero.

Stessa risposta per Cesc Fabregas: “A noi non è mai interessato”. Identica sorte è toccata a Montolivo: “No, non è lui”, ha affermato senza mezzi termini Galliani. Due, poi, gli addii. In primis, quello che sembrava ormai un giocatore del Milan, Davide Astori, che, invece, secondo indiscrezioni, sarebbe a tutti gli effetti un giocatore del Cagliari, in quanto il Milan avrebbe ceduto la parte del cartellino di sua proprietà ai sardi, che, quindi, acquisirebbero a titolo definitivo il giovane difensore. L’altra cessione definitiva, che, però, a differenza di quella di Astori, era ormai decisamente nell’aria, è quella di Marco Borriello alla Roma, che ha versato nelle casse del Milan i 10 milioni stabiliti nell’ultima sessione del mercato estivo.

Infine, una parentesi va aperta in merito alla sconcertante decisione assunta dal procuratore federale della Figc, che ha deferito Gennaro Gattuso alla Commissione Disciplinare per le “espressioni offensive” rivolte “pubblicamente” al proprio ex allenatore Leonardo nel corso dei festeggiamenti per lo scudetto all’Olimpico di Roma. La sentenza, che scagiona Abate, il cui procedimento a carico è stato archiviato, sanziona invece il Milan per responsabilità oggettiva. Una decisone francamente incomprensibile, soprattutto se si considera il precedente di Materazzi, che, in occasione di un derby del 2010, indossò una maschera di Silvio Berlusconi. Allora, la decisione finale del giudice sportivo, Gianpaolo Tosel, fu quella di escludere ogni responsabilità oggettiva per l’Inter. Insomma, due pesi e due misure.

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