Chiediamo giustizia, niente di più!

Eh già, avevamo ragione noi, avevano ragione tutti i tifosi juventini che in questi ultimi 5 anni hanno dovuto ingoiare fango, immagazzinare accuse e offese, assorbire la distruzione della proprio squadra. La soddisfazione per la relazione di Palazzi è enorme, ma personalmente poche volte mi è capitato di essere così arrabbiato come ieri sera.

E’ stata millantata onestà, limpidezza e giustizia, sembrava che la Juve fosse l’unica responsabile di ogni nefandezza che capitasse nel mondo del calcio italiano. Questo tabù però ora è crollato, il tabù della limpidezza e purezza degli interisti è crollato. Fa male, fa malissimo sapere che è stata scritta e decisa una storia a priori per far crollare una squadra, la più forte d’Italia.

Come Luciano Moggi nel 2006 anche Facchetti è giudicato colpevole dei reati 1 e 6 del codice di giustizia sportiva. La differenza è che la Juventus si è ritrovata in serie B con una squadra sfasciata e l’Inter in 5 anni di incontrastati successi. Fa male ancora di più vedere che il presidente neroazzurro Moratti continua con la solita faccia tosta a negare l’evidenza, a dichiararsi onesto e scandalizzato da tutto ciò che sta accadendo. I fatti, la giustizia, quella vera con la “G” maiuscola, dicono il contrario. E questa volta ci sono delle prove alla mano, limpide, pure e non sporcate e taroccate per l’occasione dai media e da giornalisti non degni di questo nome. Gli scandalizzati, semmai, sono i tifosi juventini che da 5 anni sono costretti a soffrire e ad abbassare la testa ogni giorno. Ben 5 anni a sentirsi ripetere “rubentini”, “questi sono gli scudetti dell’onestà”, “ladri”, “vincete solo rubando”. Al diavolo queste falsità! Al diavolo queste offese! Le nostre vittorie, i nostri scudetti erano quelli veri, quelli meritati. Ventinove, ripeto ventinove scudetti tutti realmente e giustamente nostri.

Io voglio cominciare a credere che con le relazioni di Palazzi qualcosa sia cambiato, voglio credere che in Italia esista ancora la vera giustizia sportiva. Quella che con Palazzi è tornata a dare segni  di vita a proposito delle intercettazioni fatte emergere ad aprile 2010 dalla difesa di Moggi. Intercettazioni che, stranamente, per Narducci nemmeno esistevano.


Dalle carte in esame e, in particolare, dalle conversazioni oggetto di intercettazione telefonica, emerge l’esistenza di una fitta rete di rapporti, stabiliti e protratti nel tempo, intercorsi fra il presidente della società Internazionale F.C., Giacinto Facchetti ed entrambi i designatori arbitrali, Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto, fra i cui scopi emerge, fra l’altro, il fine di condizionare il settore arbitrale”. Questo è quanto afferma Palazzi nella sua relazione e continua dicendo che “alla base delle relazioni fra i soggetti menzionati, c’era un consolidato rapporto di amicizia, come evidenziato dal tenore particolarmente confidenziale delle conversazioni”.  Palazzi definisce colpevole a sua volta anche Moratti, in quanto informato che Facchetti avesse contatti con i designatori.

Io ora dico: rinunciate alla prescrizione visto che siete onesti e affrontate un giusto processo. Consapevole che questo non accadrà mai, un revisione del processo, in merito a quanto previsto dall’articolo 39 del codice di giustizia sportiva, è il minimo che possa essere fatto, visto che dalla conclusione dello steso ad oggi sono emerse svariate prove di fondamentale importanza che prima non erano a conoscenza di nessuno.

Chiediamo giustizia, niente di più!

Nicola Frega

 

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