Scudetto 2006, parola ai coniugi Moratti

Massimo: “Io non ho risposte da dare, quello che pesa di più è quello che è successo allora a noi, non vedo perchè dovrei giustificarmi e al massimo è il contrario”.

Milly: “Trovo mostruoso pensare di trattare una questione su cui deve essere protagonista una persona che non può essere assolutamente presente che  non ha nulla di cui difendersi ma non ha neanche modo di spiegare. E’ stato un periodo terribile  per noi perchè ci sentivamo degli stupidi e non deve essere risolto dicendo che è tutto un insieme di cose

Massimo: “Mi siederò al tavolo con Della Valle?.Penso che si divertiranno a fare una rimpatriata tra di loro, io sarei noiosissimo”.

Milly: Quando a scuola copiavano, annullavano il compito anche a lei che non aveva copiato e aveva fatto tutto giusto e  perfetto come il primo della classe? Chi ne fa le spese in questo caso sarebbe sicuramente chi non truffa”

Ecco appunto chi non truffa. Siamo alle solite, non cessano le curiose dichiarazioni dei coniugi Moratti che per giustificare la loro posizione e quella della loro casta e pura Inter, replicano alle domande di turno ribadendo il concetto del “guardate in casa degli altri e non dateci problemi”.

La teoria del non vedo non sento e non parlo dell’argomento, se non per dire che sono solo gli altri ad aver sbagliato, è chiara come il sole.


Peccato che non sia altrettanto chiara la situazione del tanto discusso scudetto del 2006, che tutti i nerazzurri,  famiglia al comando compresa, hanno tutto l’interesse a insabbiare e a far finire in una bolla di sapone, possibilmente in tempi brevi. Gli stessi tempi che sono serviti nel 2006 per condannare e infangare per  molti anni la Juventus.

Diversa invece la tempistica per giudicare quello che di poco corretto era venuto fuori sulla squadra di Moratti,  tempi lunghi, giustizia che non decide, tutto in prescrizione.

Ora che il presidente viola Della Valle chiede al collega Massimo Moratti di sedersi ad un tavolo e chiarire la questione per cercare di affrontare la situazione, il presidente dell’Inter fa trincea e si nasconde dietro le solite parole di chi non deve giustificarsi nemmeno davanti all’evidenza.

Come si sa dietro un  “grande” uomo c’è sempre una “grande” donna ed ecco che davanti alle domande a margine di una conferenza stampa a San Siro, entra in campo Milly Moratti, consorte di Massimo,  che ribadisce nuovamente la” mostruosità” del voler coinvolgere nella vicenda una persona come Giacinto Facchetti che non c’è più e che non può difendersi.

Altro modo di voler fare omertà,  perché se sono emerse intercettazioni e vicende non proprio  limpide è nell’interesse di tutti fare chiarezza, perché la cultura del sospetto e la Juventus di questo ne sa qualcosa, può ledere più di ogni altra cosa. Ma chissà perchè questo non è capito o forse non vuole essere capito proprio dalle persone che sbandieravano la loro onestà.

Quanto al goffo tentativo di voler paragonare la situazione del 2006 ad un compito in classe copiato, c’è poco da dire, sul fatto che l’Inter non “copiasse” ora si può e si deve discutere. Per quanto riguarda “il compito perfetto” , in quegli anni era davanti agli occhi di tutti chi fossero i primi della classe sul campo e non erano certamente i nerazzurri.

Dopo la campagna dell’onestà di qualche anno fa ora i Bonnie e Clyde di via Durini, potrebbero esere invitati a sperimentare una nuova campagna, quella della chiarezza.

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