#15 – Uomini Allegri

Archiviata la trasferta di Roma con successo, e interrotto un digiuno di 7 anni in cui si sono avvicendati Calciopoli e lo stradominio Inter, martedì 10 maggio si decide il destino del Milan in Coppa Italia. Al Barbera di Palermo c’è il tutto esaurito. Il Milan deve vincere e basta, o al più sperare in un pareggio per 3-3. L’andata di San Siro si è conclusa infatti 2-2.  La partita è ruvida e al Milan manca la brillantezza che l’ha contraddistinta in tutte le partite di campionato dal derby in poi. Il Palermo fiuta la grandissima opportunità e cala tutti gli assi a disposizione, da Pastore ad Hernandez a Ilicic. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.

Nel secondo tempo la partita si infiamma, con continui capovolgimenti. Il Palermo però fa più male e al 63° passa con Migliaccio, che devia di testa un calcio d’angolo di Ilicic. Allegri passa subito alle contromisure richiamando Seedorf in panchina per Ibrahimovic. Ora in campo c’è il tridente Binho-Ibra-Pato. Al 73° Van Bommel ferma Ilicic lanciato a rete: rigore, espulsione, fine dei giochi. Anche se Bovo dopo aver segnato dal dischetto si fa poi a sua volta espellere per un azzardato fallo su Pato, rimettendo in parità il conto delle pedine. Poi Ibrahimovic al 94° corona 20 minuti di assalto, segnando l’1-2. Col 2-2 si andrebbe ai supplementari. C’è spazio per recriminare perché all’ultimo minuto l’arbitro Rocchi non vede fallo in un Ibra atterrato. Finisce qui, l’amarezza è tanta perché il Milan non ha giocato da Milan e su 2 partite col Palermo non ne ha vinta nemmeno una. Rossi va a Roma a giocarsila Coppa contro l’Inter, il Milan torna a casa, guardando avanti. Il calendario dice che sabato ci sono i festeggiamenti per lo scudetto.

Il 14 maggio migliaia di tifosi riprendono il possesso di Milano. Un lungo serpentone si snoda da Via Turati fino a Piazza Duomo, dietro il pullman con gli uomini di Allegri. La sera luci a San Siro per festeggiare il titulo, ammirare il moonwalk di Boateng ed esultare per i gol di Robinho, Gattuso (2° gol stagionale dopo quello alla Juve), ancora Robinho e Seedorf. L’avversario invitato, anzi sacrificato, alla festa è il Cagliari di Donadoni, che segna sul 3-0 con Cossu. Inebriati dalla prima coppa del campionato ricevuta in campo (è dal 2005 che funziona così) e dal sabato di follie, finisce la settimana e ne comincia una nuova fatta di prolungamenti e risoluzioni di contratti e di grigliate.

Chi scrive pensa che domenica 22 maggio a Udine il Milan avrebbe perso sonoramente, un po’ perché distratto, un po’ perché il Milan gioca sempre lento quando i giochi non contano. E invece sempre chi scrive è stato smentito: 0-0, partita vera, e campionato 2010/2011 archiviato. E alla finela Lazio di Reja può prendersela solo con la sfortuna e con se stessa per essere rimasta fuori dalla Champions (pari punti con l’Udinese, ma differenza reti più svantaggiosa).

Come concludere questo revival di immagini ed emozioni? Con due cartoline: la festa di piazza del Duomo succitata e quella conferenza stampa del luglio2010 incui Berlusconi presentava fieramente Amelia, Yepes e Papastathopouolos. Confrontatele e non può che venirvi un sorriso.

Grazie ragazzi! A tutti. Dalla società, allo staff tecnico, ai giocatori. E non smettete di farci sognare…

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 di Matteo Tamburini

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