Niente Accordo, si sciopera

Se ne parlava da giorni, ora è arrivata l’ ufficialità: L’ inizio della Serie A sarà rimandato per sciopero dei calciatori che non hanno trovato l’ accordo con la Lega.

Una situazione imbarazzante che sarebbe potuta accadere solo in Italia,ovviamente.

Uomini, ragazzi, pagati milioni e milioni per divertirsi giocando a calcio e hanno anche il coraggio di scioperare.

Non che la Lega sia molto competente, vedendo come si è comportata con Calciopoli, ma i calciatori sembrano davvero dei bambini viziati, e tutto questo dimostra solo che ai giocatori importa ben poco dei tifosi.

Ecco perchè i “comuni mortali” si ribellano, specialmente gli uomini che sanno davvero cosa sia un lavoro. I calciatori credono di essere al centro del business italiano, ma le magliette, i giornali sportivi, gli abbonamenti, i biglietti, chi li paga?


E quindi nasce la bizzarra idea di moltissimi tifosi di scioperare il giorno in cui verrà recuperata la prima di campionato, lasciando gli stadi vuoti perchè i calciatori devono capire che nella vita, anche se loro guadagnano milioni, non vengono prima delle cose che contano davvero, e moralmente non c’è cosa che li distingua dai politici.

C’è addirittura chi propone di farla recuperare il giorno di Natale o di Capodanno, questa volta sembra che i tifosi non vogliano farla passare liscia a nessuno.

Oltretutto Napoli e Milan dovranno affrontare in Champions rispettivamente City e Barcellona tra il 13 e il 14, e oltre a trovare squadre oggettivamente più forti, le troveranno anche più preparate dato che Premier e Liga sono partite molto prima. Ci si lamenta poi che il calcio italiano è andato in rovina e i posti Champions sono solo tre, quando non si da alle nostre squadre neanche la possibilità di competere.

Un lato positivo di questo sciopero possiamo però trovarlo: ci sarà il tempo di far inserire i nuovi arrivati e di studiare al meglio il modulo di Conte, ma soprattutto, potremo recuperare gli infortunati che, per essere l’ inizio di campionato, sono già troppi.

Karolina De Falco

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