SM ESCLUSIVO – Ravezzani: “Tutti sono importanti, nessuno indispensabile e noi seguiamo il campionato spagnolo”

La decisione dei membri dell’Associazione Calciatori di non scendere in campo nella prima giornata di campionato che sarebbe stata in programma il prossimo weekend non avendo raggiunto l’accordo sul rinnovo del contratto collettivo con Figc e Lega Calcio ha suscitato forti polemiche specialmente perché l’attesa per tornare a rivivere le emozioni delle partite ufficiali erano forti e per avere disatteso le aspettative di milioni di tifosi e in particolare per chi aveva speso soldi per viaggi e biglietti. Abbiamo così sentito il parere di Fabio Ravezzani, direttore delle testate giornalistiche di Telelombardia, Antenna 3 e della tv nata da pochi mesi Top Calcio 24, che ha deciso di farsi promotore di una particolare iniziativa, ovvero occuparsi del campionato spagnolo in mancanza di quello italiano e ci ha spiegato così la sua posizione sulla triste situazione che coinvolge il nostro calcio.

Direttore, vorremmo sapere come siete arrivati alla scelta di parlare del campionato spagnolo, una decisione che per certi versi può apparire “strana” in questo periodo.
“Abbiamo pensato che sia realmente ingiusto da parte dei calciatori approfittare del loro potere che li ha portati a non scendere in campo e privare così i tifosi  che fanno sacrifici per seguirli della possibilità di vederli in campo. Proprio perché riteniamo che tutti siano importanti ma nessuno indispensabile abbiamo deciso di dedicare lo stesso spazio che normalmente è destinato al campionato alle vicende del campionato spagnolo dove ci sono squadre come Real Madrid e Barcellona che danno un grande spettacolo e hanno un importante seguito di pubblico anche in Italia”.

Vorremmo quindi sapere il suo parere sulla scelta dei giocatori di non scendere in campo, che fa decisamente discutere e amareggia soprattutto i tifosi.
“Sono contrario allo sciopero per un motivo filosofico, innanzitutto perché ritengo che non si sia capito bene quale sia il problema che lamentano i calciatori. Se il problema è pagare il contributo di solidarietà trovo che sia indegno che in Italia ci sia una “casta” di persone privilegiate che in un periodo come quello che stiamo vivendo attualmente in Italia si permetta di non pagare le tasse. Se invece il problema sono gli allenamenti differenziati dei giocatori fuori rosa penso possano fare lo sforzo di accettarlo visto che prende un calciatore visto che non subiscono gravi danni se la società lo ritiene opportuno. “Sciopero” è comunque una parola che fa ridere, quasi un ossimoro per dei miliardari, visto che pur non scendendo in campo prendono comunque lo stipendio. Oggi in trasmissione abbiamo sentito Zamparini, che si è detto d’accordo a una riduzione dell’ingaggio ai giocatori dopo questa decisione, ma non so se verrà fatto visto che credo che comunque faccia comodo anche alle società rinviare l’inizio del campionato”.

Quale pensa essere quindi la soluzione adatta per risolvere il problema visto che a questo punto non si è sicuri di giocare nemmeno a settembre?
“Con una situazione del genere servirebbe un presidente della Figc che faccia la voce grossa e prenda in mano la situazione dicendo ai giocatori:” Adesso basta ragazzi, è ora di smetterla di scherzare, i veri problemi sono altri e quindi è ora di scendere in campo e di dare lo spettacolo che i tifosi si meritano”.

 Ilaria Macchi

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