Wonderful Dinho, quando non serve… VIDEO

Lontano dalle pressioni della Serie A, Ronaldinho è tornato a divertire e divertirsi. Nell’ultimo incontro del Campionato Brasileirao, l’ex Pallone d’Oro è riuscito ad andare in gol, contro l’Avaì, addirittura su calcio d’angolo. Grande gesto tecnico del Gaucho, ma va reso presente che la mezza papera del portiere avversario ha facilitato la rete e, soprattutto, che il Flamengo di Ronaldinho ha comunque perso il match per 3 reti a 2.

Insomma, guai a parlare di seconda giovinezza per Dinho. Il fantasista ex Milan non è più un giocatore da grande palcoscenico e solo in Brasile, dove il risultato è subordinato al divertimento e la parola tattica è sconosciuta, riesce ad esprimersi al meglio. Tutto qua.
Ronaldinho rientra tra i tanti atleti che, una volta raggiunto il top, non hanno più trovato stimoli per andare avanti, perdendosi in svaghi controproducenti e sentendosi già appagati. Quanto accaduto al Milan docet. In rossonero, gli sono state concesse opportunità su opportunità, ma nel momento clou, Ronaldinho ha quasi sempre deluso.

Per essere ricordato come un grande, non basta il solo talento. E in certi casi, nemmeno un Pallone d’Oro vinto. A Ronaldinho, sono infatti mancate costanza e professionalità, doti fondamentali per entrare nella Hall of Fame degli immortali del calcio e dello sport. Nessuno mette in discussione quanto dimostrato da Dinho in blaugrana, per carità. Ma prima di esaltare un calciatore, bisogna ben esaminare ogni passaggio della sua carriera.  Andare incontro ad una fase calante è umano, mancare di rispetto verso dirigenti, compagni e tifosi è diabolico. Ronaldinho è stato un trequartista dalle grandissime qualità, che non ha però mai saputo cosa significasse riuscire a rimanere a lungo al top.

[yframe url=’http://www.youtube.com/watch?v=RoDtZGWnOsw’]

Impostazioni privacy