Anto’, tièn’ u p’nziér’!

Spesso si impiega molto poco tempo ad allarmare, meno tempo ancora a far “credere che” solo per guadagnare qualche clic in più. Sono giorni tesi, non c’è dubbio: il così definito “male oscuro” di Antonio Cassano pervade la galassia rossonera e ci porta, inevitabilmente, a fare quello che è il nostro lavoro: a cercare indiscrezioni, pseudo-notizie, a passare giorni e notti sotto il Policlinico dove è ricoverato in attesa di qualcosa, di qualcuno, del “colpo”, quando poi, invece, sarebbe più facile e, forse, più giusto per chi ci segue attendere fonti ufficiali, davvero ufficiali. Certo l’Ansa lo è, eccome, ma il passo indietro della società fa intendere, più di ogni altra cosa, la volontà di non lasciar nulla al caso, di parlare solo quando si saprà effettivamente che cosa sta succedendo a Fantantonio.

Come spiegato ieri sera dalla nostra Laura Mela, abbiamo cercato di contattare l’agente di Cassano, Giuseppe Bozzo, non ricevendo risposta e tenendo, dunque, buone le poche parole rilasciate all’uscità dall’ospedale. Stesso discorso per il collega di Sportmediaset e amico del 99 rossonero Pierluigi Pardo, che ci ha spiegato di non voler dichiarare altro e, in più, di essere amareggiato del fatto che alcuni siti specializzati avessero riportato le sue parole, rilasciate all’entrata del Policlinico, come “esclusive”. Già: c’è sempre la ricerca dell’esclusiva, del “ce l’ho solo io” anche in queste situazioni che richiederebbero sacrosantemente un po’ di calma, di far from noise, di luci spente. Anche noi abbiamo cercato una sorta di “esclusiva”, è vero, ma è stata una nostra precisa scelta non presentarci al Policlinico, arricchendo quel nugolo di telecamere che ha addirittura indotto alcuni amici illustri di Cassano (e questo lo sappiamo per certo) di non presentarsivi pur di non essere costretti a rilasciare dichiarazioni.

Saremo ipocriti? Moralisti patentati? C’è chi lo penserà, ma è il prezzo che siamo disposti a pagare pur di permettere ad Antonio Cassano, nel nostro piccolo, di vivere serenamente questi momenti, pur di permettere alla famiglia e a tutti i suoi cari di stargli il più vicino possibile. In attesa, sì, di qualche sviluppo, perché informare resta il nostro lavoro e il motivo per cui sono tanti i tifosi rossoneri a seguirci, ma solo quando tale sviluppo sarà straverificato e, soprattutto, ufficiale. L’importante, l’unica cosa importante è che il papà più famoso di Bari Vecchia si riprenda al più presto: Anto’, tièn’ u p’nziér’!

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