Compassati e contenti

La tradizione prevede che l’ultima a San Siro prima di Natale sia una partita dai ritmi blandi e spesso con difficoltà che non ti aspetti.
Possiamo serenamente dire che anche quest’anno la consuetudine è stata rispettata, sin dai giorni precedenti al match. Strage di difensori a Milanello: non arruolabili Nesta e Yepes e non reclutabili nemmeno Antonini, Abate e Zambrotta. Va da sè che Mister Allegri si affidi al solito Thiago, affiancato (finalmente) da Mexes, con terzini Bonera e il timidone Taiwo, unici difensori disponibili.

Presente però anche, anzi soprattutto, il rientrante Nocerino. Proprio così soprattutto lui, perché ormai è una costante di questa stagione. La sua dinamicità è l’arma in più di un Milan che viaggia troppo spesso a marce basse. A ridosso delle soste poi questo particolare si fa più evidente. La serata infatti dice che Ibra non è in vena di grandi fatiche e Seedorf cogita tanto ma costruisce poco, il che significa che lo spettacolo non sarà per palati fini. Prima parte di gioco che parte con il piglio di chi vuole vincerla subito, ma che in pochi minuti si trasforma in un dominio territoriale di poco conto con addirittura l’unica occasione nitida creata dai senesi, figlia peraltro dell’unica azione costruita.

Troppo molle per essere vero, il Diavolo riparte un pò più convinto nella ripresa, ma la mancanza di terzini intraprendenti appare chiaramente un fattore determinante. Non a caso il gol del vantaggio viene realizzato sugli sviluppi di un calcio d’angolo e non su azione con difesa schierata. Per la sesta volta il Noce ci regala e si regala la gioia del gol che sblocca la partita dalla stagnazione.
Gli ospiti a quel punto si scoprono alla ricerca di fortuna e i rossoneri si ricordano come si cambia passo, anche grazie all’ingresso di un lucido Aquilani. Con un paio di buone ripartenze e con un rigorino, scagliato sempre all’angolino da Zlatan, il fascicolo Siena viene messo agli atti.

C’è spazio in realtà anche per Pato nell’ultimo quarto d’ora, ma il brasiliano latita parecchio e nell’unica occasione non vede nemmeno la compartecipazione della buona sorte. Ma è noto che la fortuna aiuta gli audaci, chiedete a Nocerino per credere…

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