Quei numeri dalla parte del Conte

Sono passati pochi giorni da quando Silvio Berlusconi aveva lanciato il suo messaggio: “In campo Ibra con Pato, Robinho e Boateng alle loro spalle”. Massimiliano Allegri ha dimostrato ieri sera di non curarsene, prendendosi la ragione delle sue scelte. La vittoria di Cagliari non porta solo la necessaria serenità sotto l’albero di Natale rossonero. I tre punti tengono il Milan agganciato alla vetta, o quantomeno alla zona-vetta, e dicono ancora una volta che il “Conte” tira dritto per la sua strada, quella che finora gli ha portato in bacheca uno scudetto e una Supercoppa italiana.

La dimostrazione è arrivata proprio sul terreno del Sant’Elia: si parte con Boateng dietro a Ibra e Robinho, si segnano due gol e dopo 74 minuti si cambia il brasiliano con Pato, che, tra l’altro, fa in tempo a sbagliare il 3-0. Squadra troppo cinica? Può darsi, ma resta difficile affermare allo stesso tempo che manchi la qualità. Se è vero, infatti, che il vantaggio è arrivato con un’autorete e che nel primo tempo i sardi si sono resi fin troppo pericoloso, è altrettanto evidente che il raddoppio di Ibrahimovic è stato frutto del suo genio e della sua caparbietà sotto porta: insomma, un’invenzione, l’ennesima. E poi c’è un’altra conferma per Nocerino, sempre più inamovibile e sempre più ad un passo dallo stabilire un nuovo record stagionale di centri, dopo aver raggiunto la quota 6 sabato scorso contro il Siena. Bene anche il ritorno di Abbiati tra i pali (si veda la risposta nel primo tempo ad un tentativo da fuori di Ekdal).

Ma non tutto è oro quello che luccica. Dietro Bonera e Taiwo si sono concessi alcuni errori di troppo, magari frutto della discontinuità di impiego. Ma se non si sfruttano le occasioni quando l’allenatore te le concede è difficile poi andare davanti ai taccuini a dire di non rientrare nei piani del Mister.

Dalla parte di questo Milan, ad ogni modo, parlano i numeri. Archiviata la sconfitta del 2 ottobre a Torino contro la Juventus, non ha mai più perso. Non solo. Ha lasciato per strada solo 4 punti (a Firenze e a Bologna) sui 33 disponibili nelle successive 11 partite, vincendone 9, segnando 30 gol e subendone 8. Statistiche che vedono i rossoneri primi per attacco e difesa. La differenza con la Juve, per ora, è tutta nello scontro diretto: 3 punti persi in una partita mai giocata. Ma ci sarà un ritorno, a San Siro. Appuntamento il 26 febbraio.

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