E il rossonero dell’anno è…

Abbiamo appena salutato un 2011 vincente dove, chi più chi meno, ha dato il suo contributo e deciso le sorti di questo Milan.

Abbiati 7 – La firma sullo scudetto con due prodezze straordinarie: su Thiago Motta nel derby e Diamanti a Brescia in una vittoria fondamentale. Poi, una seconda parte di stagione contraddistinta da qualche incertezza di troppo, che gli costa almeno un voto in meno.

Amelia 6 – Quando è stato chiamato a sostituire Abbiati ha quasi sempre la sua parte, con il punto esclamativo della grande prestazione di Udine nell’ultima della scorsa stagione. Peccato per quella papera che, nell’ultimo mese dell’anno a Bologna su Diamanti, è costata alla squadra due punti in meno.

Abate 8.5 – Una delle sorprese più belle e positive dell’intero 2011. Una crescita costante ed esponenziale partita dopo partita, con la consapevolezza che ormai la corsia destra del Milan è di sua proprietà e, propbabilmente, lo sarà per molto tempo. Netti miglioramenti anche in fase difensiva, la sua unica (ex) vera pecca.

Antonini 5.5 – Non ha confermato l’exploit avuto nella stagione con Leonardo in panchina. Spesso anche fermato da troppi problemi muscolari, non ha avuto un rendimento costante e ha obbligato il Milan a guardarsi attorno per cercare un titolare sulla corsia sinistra.

Bonera 6 – Fra alti e bassi si è dimostrato un rimpiazzo affidabile per tutti e quattro i ruoli delle difesa. Decisamente meglio da centrale, dove però la concorrenza è troppa, è stato spesso spostato a sinistra o a destra, dove, quasi sempre, ha fatto il suo.

Mexes 6 – Il suo anno è stato decisamente da dimenticare, visto il gravissimo infortunio al ginocchio patito ad inizio aprile che lo ha tenuto lontano a lungo dai campi di gioco. L’approdo al Milan a parametro zero, il lento recupero e le ultime due, buone, prestazioni al fianco di Thiago Silva, però, fanno ben sperare la dirigenza di Via Turati su chi sarà l’erede di Sandro Nesta.

Nesta 8 – Anche questo suo ultimo anno solare è stato contraddistinto e caratterizzato dai soliti problemi fisici. Questo non toglie però, che Sandro quando gioca è ancora una dei miglior centrali al mondo e, al fianco di Thiago Silva, per tante partite è stato la vera arma in più di questo Diavolo. Clonatelo.

Taiwo 5 – Arrivato dal Marsiglia in estate con ottime credenziali, soprattutto quella di aver trovato finalmente il titolare sulla fascia mancina della difesa. Ma, limiti tecnici, tattici e caratteriali, infortuni ed un lentissimo inserimento nel calcio di casa nostra, lo costringeranno, con ogni probabilità, a recitare il classico ruolo della meteora.

THIAGO SILVA 9.5 – Decisamente il miglior rossonero di tutto il 2011, soprattutto per la spaventosa continuità che ha avuto nell’offrire prestazioni convincenti ed esaltanti. A detta di molti ormai il miglior centrale del mondo, è stato il vero uomo in più per la squadra di Allegri. Imbattibile nel gioco aereo e in velocità, sa far partire straordinariamente l’azione della sua squadra coi suoi lanci precisi e calibrati. Centrale difensivo e regista, decisamente non ci sono paragoni.

Yepes 6.5 – Se non fosse per le troppe primavere che si porta sul groppone sarebbe decisamente lui il vice-Nesta, ruolo che soprattutto nella passata stagione ha svolto egregiemente. L’infortunio serio di Bologna, è una delle poche pecche dell’annata del SuperMario rossonero, culminata dal gol decisivo nella stratosferica rimonta di Lecce.

Zambrotta 6 – Ormai, non è più lo splendido cursore di fascia che tutti conoscevamo. Alla sua età i tanti km percorsi nella sua carriera si fanno sentire ed il fisico pare logorato. Ma, spesso, è stato il titolare più affidabile per la corsia sinistra e, in quanto ad esperienza e mestiere, non è secondo a nessuno.

Ambrosini 6 – Il primo capitano rossonero troppo spesso ha dovuto cedere la sua fascia a qualcun’altro, soprattutto per via dei tanti infortuni. Poi l’arrivo di Van Bommel e la sorpresa Nocerino gli hanno chiuso un pò gli spazi in avvio di questa stagione. Ma quando scende in campo la sua grinta e determinazione è sempre preziosa.

Aquilani 7.5 – Fabregas? Hamsik? Schweinsteiger? No, Aquilani. Alberto è stato il vero Mister X del mercato rossonero. La mezzala sinistra che Galliani aveva tanto sbandierato di dover acquistare in sede di mercato estivo. Ed il romano, dopo più di una stagione poco esaltante si è ben inserito negli schemi di Allegri e partita dopo partita è riusciuto a lasciare il suo segno, in personalità, quantità e qualità.

Boateng 9 – L’idolo indiscusso della Curva Sud rossonera. Il cuore, l’anima, ma anche i piedi e la forza di questo Milan. Spostato dietro alle punte da Allegri, ha decisamente spaccato in due la stagione rossonera e dopo i primi due mesi ai box per infortunio, ha inciso alla grande sulle vittorie del Milan. Assist, grandissime conclusioni in porta, corsa, qualità e la sensazione che ci sono ancora dei margini di miglioramento, soprattutto in continuità. Lecce e la magia contro il Barça rimarranno per sempre nei cuori di tutti i sostenitori del Diavolo. Chapeu Kevin Prince!

Emanuelson 5.5 – Acquistato a gennaio dall’Ajax era chiamato a confermare tutto il bene che si diceva sul suo conto. Non sempre ha risposto presente. Nei primi mesi ha trovato poco spazio negli schemi di Allegri, in questa stagione, impiegato decisamente di più, ha inanellato buone cose a tante, troppe, prestazioni evanescenti e in colore. Merita comunque altre possibilità.

Flamini 6.5 – Con Allegri aveva trovato finalmente la sua giusta collocazione negli schemi del Milan. Fondamentale nella conquista del tricolore, con la sua corsa, la sua grinta ed il suo gol vittoria contro il Bologna, da titolare o da vice-Gattuso. Poi, il gravissimo infortunio in estate, dal quale ancora non si è ripreso e l’impressione che la sua avventura al Milan possa essere giunta al capolinea.

Gattuso 7 – Un 2011 sfortunato per il Ringhio rossonero. Grandissima prima parte di stagione, in cui si sono riviste le doti che lo hanno reso celebre e la sua grandissima carica ha avuto influenza positiva per tutti i suoi compagni. Grinta tanta, a volte un pò troppa come lo scontro con Joe Jordan nell’andata degli ottavi contro il Tottenham. Poi, il grave problema all’occhio che lo ha fermato per tutti questi mesi, ma il guerriero è già prossimo al ritorno in campo.

Merkel 6.5 – Spesso e volentieri, nei primi due o tre mesi dell’anno, è stato chiamato in causa per far fronte all’emergenza a centrocampo. Lui ha dimostrato, nonostante non ancora ventenne, di saperci fare e di avere carattere. In estate è passato al Genoa, ma non ci sono dubbi sul fatto che farà parte del futuro prossimo del Diavolo.

Nocerino 8 – Arrivato nell’ultima ora dell’ultimo giorno di mercato fra lo scetticismo generale, ha sorpreso velocemente tutti ed ora è molto di più di un punto fermo nella seconda linea rossonera. Da ottobre in poi è stato protagonista assoluto della grande rimonta del Milan in campionato e, oltre a dimostrare di essere un ottima mezzala non solo di contenimento, ha fatto la differenza con i suoi inserimenti ed i suoi gol: ben 6!

Pirlo 6 – Un campione amato, stimato ed acclamato da tutti. Tante vittorie rossonere degli ultimi anni portano la sua firma, ma forse al Milan aveva fatto il suo tempo. Fra infortuni e Van Bommel ha trovato poco spazio nel Milan tricolore e a Maggio la dolorosa scelta di non rinnovare e firmare con la Juve. Una cosa è certa: sarai sempre nel cuore di tutti noi.

Seedorf 7.5 – Fra mugugni per le tante panchine, alcuni ingenerosi fischi del suo pubblico, il Professore ha ancora una volta messo la sua indelebile firma nell’ennesimo successo del Diavolo. Le sue grandi prestazioni da mezzala sinistra hanno influito in maniera decisiva nello sprimt finale della passata stagione e la sua classe infinita spesso ha tolto le castagne dal fuoco dalle parti di Milanello. Non sarà più un titolare inamovibile ma, come si suol dire, la classe non è acqua.

Strasser 6.5 – Stesso discorso fatto per Merkel. Il giovane africano merita una citazione in più per il gol decisivo nella prima partita dell’anno a Cagliari, che regalò tre punti soffertissimi alla sua squadra. Prestato al Lecce per farsi le ossa, anche lui, fa parte del patrimonio del Milan che verrà.

Van Bommel 8 – Ha sorpreso tutti per la disarmante facilità con cui si è saputo inserire in squadra e ha saputo metabolizzare le differenze del calcio nostrano. Si è messo al comando del centrocampo rossonero ed è stato uno degli artefici indiscussi dello scudetto numero 18. Che era un campione lo si sapeva già, ma che a 34 anni aveva ancora così tanta voglia di mettersi in discussione, forse non se lo aspettava nessuno.

Cassano 7.5 – Arrivato a gennaio con tutti i connotati di una scommessa, ha faticato a trovare spazio nella passata stagione, dove però ha impresso il suo marchio di qualità con la quantità industriale di assist decisivi per i compagni. Poi, la probabile partenza in estate, la caparbietà nel voler restare e i sorprendenti primi due mesi di stagione dove stava convincendo tutti, come mai forse aveva fatto fin qui. Il malore e l’operazione al cuore lo hanno fermato sul più bello, ma noi lo aspettiamo a braccia aperte.

El Shaarawy 6.5 – Un investimento importamte fatto in estate da Galliani per prelevarne la metà dal Genoa e la pesante investitura a futura promessa del calcio italiano. I numeri da giocatore importante ci sono tutti, l’età è dalla sua parte, deve solo avere la pazienza di saper aspettare e saper farsi trovare pronto quando verrà chiamato in causa. Contro l’Udinese ha bagnato il suo esordio a San Siro con un gran gol e da lì dovrà ripartire.

Ibrahimovic 9 – Non si guadagna la palma di migliore in assoluto solo per quei due black-out, che lo hanno tenuto lontano dai campi di gioco nello sprint decisivo della sua squadra verso lo scudetto e gli sono valse due meritate lunghe squalifiche. Per il resto tutti i numeri sono dalla sua parte: ovunque lui vada, segna, fa segnare, ma soprattutto vince lo scudetto. Gli manca quel salto di qualità in Europa ma, se la sua stagione dovesse continuare con gli strabilianti standard di come è iniziata, sognare non è vietato.

Inzagni 6 – Per il numero di minuti giocati in tutto l’anno solare, forse, non dovrebbe essere nemmeno citato. Ma la sua storia, i suoi incredibili numeri ed il suo attaccamento alla maglia non si possono dimenticare. Al Milan avrà fatto il suo tempo e non rientra più nei piani di Mister Allegri, ma un posto nei nostri cuori lo avrà per sempre. Non mollare mai SuperPippo.

Pato 7 – Non è facile giudicare la stagione di un giocatore che segna una doppietta nella partita più importante dell’anno e poi è vittima di mille vicissitudini, volute e non. I tanti, troppi infortuni, le ultime scottanti dichiarazioni, i problemi di adattamento nello giocare al fianco di Ibra, le prestazioni anonime, c’è tutto questo nell’annata del Papero. Certo è che non possiamo dimenticarci dei suoi gol: la doppietta all’Inter, quella all’Udinese, i gol a Chievo, Napoli, Fiorentina e l’acuto al Camp Nou…Speriamo solo che il 2012 sia l’anno della sua definitiva consacrazione.

Robinho 7.5 – Un’altra sorpresa in positivo. Corsa, tecnica e magie al servizio della squadra. Nella passata stagione in più di un’ocasione è stato fondamentale nella conquista dei tre punti e quattordici gol per uno come lui sono tanta roba. Certo sotto porta non sara lucidissimo e non è il classico rapace d’area di rigore, ma quando non c’è si sente la sua mancanza e ha la piena fiducia del tecnico livornese.

Allegri 9 – Parla poco e in modo garbato, non esce mai fuori dalle righe, ma in compenso fa i fatti. Scudetto e Supercoppa Italiana al primo tentativo e tantissime scelte coraggiose, a volte anche contro i desideri che arrivano dall’alto. Non si è fatto scrupoli ad accantonare gente come Ronaldinho, Pirlo, Inzaghi e spesso Seedorf e ha avuto ragione, sapendo che se non avesse vinto, non ci sarebbe stato il diritto di replica per lui. La trovata fenomenale di avanzare Boateng davanti alle punte per sfruttarne al meglio le incredibili potenzialità è la ciliegina sulla torta del suo ottimo lavoro. Continua così Mister.

 

 

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