Il PSG e l’ossessione (rossonera) di un uomo

Tevez più che vicino, Kakà anche, come riferisce La Gazzetta dello Sport. Il club francese diretto nientepopòdimenoché da Leonardo ha già l’accordo con il brasiliano del Real Madrid, basterà ora convincere il club merengue che ha rifiutato una terza offerta di 25 milioni di euro. Per Mourinho l’ex rossonero non è più incedibile e con un’offerta al rialzo dei parigini l’affare si potrebbe concludere già in questa finestra di mercato.

Ossessione rossonera, insomma. Pastore (ammesso che sia mai stato un vero obiettivo di Galliani e Braida), Ancelotti, Pato, Tevez, Kakà. Dove c’è PSG c’è Milan, parafrasando lo slogan di un vecchio spot che ora, però, fa decisamente ridere. Ridere perché, permettetemi, fa ridere chi c’è dietro. E’ non è una risata di scherno, più semplicemente è una risata di bonaria compassione. Compassione per chi ha capito come fare il suo lavoro a Milanello e, ora, sta cercando di esportarlo altrove andando ad attingere dalla casa madre.

E’ come se un garzone alle prime armi imparasse a fare il miglior pane, riuscisse ad aprirsi un’attività, ma poi andasse comunque ad acquistare il pane dal suo maestro e rivendesse quello. Bizzarro, no? Ma il buon Araujo è così, dovevamo capirlo già un anno fa o forse ancora prima, perché in pochi sanno che l’odore di Inter cominciò ad espandersi già nell’estate 2010, prima della scelta Benitez. Il resto è storia recente. Recente e che non può far altro che ridere: basti pensare che Tevez, tanto per fare un esempio, chiede al PSG dieci milioni l’anno mentre, per venire al Milan, si “accontenterebbe” di 6

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