Un lampo per dribblare le voci, ma…

Segna e poi si nasconde un po’ troppo. E’ questo il recap dell’ultimo anno di Pato in rossonero. Il tutto è stato confermato anche nell’amichevole in scena a Dubai. Dopo avere insaccato un pallone servitogli da un assai magnanimo Zlatan Ibrahimovic, Alexandre è piano piano sceso di rendimento. Superficiale e infastidito dalle voci di mercato, il papero ha inoltre fallito alcune buone azioni di rimessa. Un campione non deve mai sentirsi appagato, ma deve fare della motivazione e della fame di vittorie la colonna sonora della sua carriera. E Pato non è ancora così.

Sia chiaro, Alexandre Pato è un giocatore dalle potenzialità enormi: scatto fulminante, considerevole forza fisica, buona tecnica, ottimo dribbling, senso del gol, incredibile immediatezza di tiro e di coordinazione. Peccato che non le sfrutti appieno. Anche quando risulta decisivo, si ha l’impressione che Alexandre possa e debba dare di più.

Per chiarire la situazione, è utile fare alcuni esempi. Prendiamo il derby del 2 aprile, Pato segnò una doppietta e provocò l’espulsione di Chivu. Eppure, durante la prima frazione di gioco e l’inizio del secondo tempo, il papero sprecò ben quattro palle gol. Idem al Camp Nou. Enorme nei primi ventiquattro secondi, appagato e troppo lezioso in altre tre nitide occasioni per andare in rete e, con il passare dei minuti, sempre più assente dai giochi. Un effettivo del suo calibro, invece, non dovrebbe mai essere sazio. Non basta qualche buona giocata a partita, occorre continuità. In merito, prenda esempio da Ibrahimovic, che, nonostante la tendenza ad infortunarsi stia alzandosi, ormai da svariati mesi gioca a tutto campo.

Fare riferimento alla fenomenale media realizzativa di Alexandre è infine un dato fuorviante. E’ vero, la matematica non è un’opinione. E’ però altrettanto vero che il calcio non è una scienza esatta: le circostanze vanno valutate nella loro complessità. Per mettere interamente a frutto le qualità di base che possiede, Pato dovrebbe abbandonare la sufficienza che lo sta contraddistinguendo. I prossimi cinque mesi saranno, per il suo futuro, cruciali. L’offerta del PSG è altissima. Per 50 milioni, nessuno è incedibile. Nemmeno Alexandre, potenziale fenomeno. Se volesse veramente rimanere al Milan, allora, Pato dovrebbe rivedere alcuni atteggiamenti. La nostra speranza, ovviamente, è quella che, da domenica, si possa assistere ad una metamorfosi. Da papero, a sterminator. Tutto è possibile. Sempre che tu, caro Alexandre, lo voglia.

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