Lavagna tattica: il Cagliari di Ballardini

 Il posticipo della 20ma di campionato vedrà il Milan ospitare il Cagliari. Impegno da non sottovalutare, contro un avversario piuttosto ostico. L’incontro di stasera non avrà infatti nulla a che vedere con il match andato in scena lo scorso 20 dicembre. Il club sardo ha recuperato tutti i lungodegenti. E Ballardini è riuscito a plasmare una squadra compatta e pragmatica, solitamente disposta in campo con il 4-3-1-2.

Difesa prevalentemente in linea, centrocampo composto da mediani in grado di rompere le trame avversarie e azioni offensive mirate a sfruttare le seconde palle e gli inserimenti del trequartista. Così gli isolani cercheranno di metterci i bastoni tra le ruote. Ci aspetteranno e, una volta recuperata la palla, si affideranno ad azioni di rimessa e a lanci per le due punte.

Noi non dovremo quindi abbassare la guardia. Ovviamente, vietato sarà sbilanciarsi. Dal momento che vincere la battaglia in mezzo al campo non sarà una passeggiata, sarebbe meglio che Allegri continuasse a varare la cortina di ferro. Scendere in campo con tre incontristi, Nocerino, Van Bommel e Ambrosini, farebbe in modo che la difesa fosse ben coperta e, recuperata la sfera, si creassero spazi per le punte. I due interni di centrocampo dovranno dedicarsi prevalentemente alla fase difensiva, evitando di concedere varchi in cui si possa inserire Cossu e di lasciare Van Bommel troppo isolato. Insomma, Nocerino e Ambrosini dovranno mantenere una posizione piuttosto prudente.

Là dietro, l’assenza di Thiago Silva si farà sentire. Per blindare la difesa, buona cosa sarebbe allora che il tattico Bonera presidiasse l’out di sinistra. Le diagonali del Bonny, in una partita difficile qual è quella di stasera, saranno utilissime. In questo modo, le fasce verrebbero dai nostri bloccate. Per quanto riguarda l’attacco, schierare le tre punte costituirebbe una mossa vincente. Anzi, la mossa vincente. Proprio così. I sardi presentano infatti grosse lacune difensive. I loro terzini sono inconcludenti in fase di spinta e, se puntati, tremano incredibilmente. I centrali sono inoltre soggetti a gravi amnesie. Approfittarne.

Allargando il gioco sulle corsie laterali, sfruttando le qualità di El Shaarawy e Robinho (a patto che contribuisca, come è suo solito fare, anche alla fase di non possesso), potremmo creare numerose palle gol. Le nostre due punte esterne, con il loro dinamismo, farebbero ballare non poco gli esterni isolani. E il contributo di Zlatan Ibrahimovic completerebbe l’opera. La sua sola presenza atterrisce la modesta retroguardia del Cagliari. E’ inutile continuare a sottolineare le qualità del fuoriclasse svedese. Basta servirlo e il gioco è fatto. Verticalizzare per Ibra corrisponde a creare occasioni a volontà. Se dovessimo incontrare difficoltà, questa sarebbe la tattica più semplice per uscire dalla morsa avversaria. Dobbiamo infine rendere presente che Agazzi non è nuovo a compiere errori piuttosto banali. Quindi, tentare conclusioni dalla distanza non sarebbe un errore.

In ogni caso, ecco il recap di ciò che i nostri dovranno fare per aggiudicarsi i tre punti: evitare di concedere ripartenze, fare girare pazientemente la sfera, aspettare errori di posizionamento tattico degli avversari(che non si faranno attendere a lungo, visto che è un limite strutturale presente in gran parte dei loro effettivi) e alternare tiri da fuori a lanci lunghi per Zlatan e azioni sulle fasce.

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