Tevez, un “Se…” lungo tre giorni

Chiunque avesse pensato che l’affare Tevez fosse definitivamente saltato, si sarebbe sbagliato di grosso. Proprio così. Secondo quanto riportato in data odierna, dal Corriere dello Sport, Galliani è infatti intenzionato a sferrare un ultimo assalto. E, se il Presidente decidesse di pagare la penale, tutto potrebbe concludersi con un happy ending. Già: ma c’è quel “Se…”. Un “Se…” che potrebbe trasformarsi nuovamente in smacco, nell’ultimo smacco di gennaio. Ripartiamo con ordine.

Venerdì era stato l’ormai noto cavillo a fare saltare una trattativa eccellentemente avviata. Il City aveva agito “scorrettamente” e i vertici di Via Turati avevano deciso di abbandonare la negoziazione. Peccato che Tevez non abbia più alcuna intenzione di mettersi al servizio di Mancini, intenzione peraltro ricambiata dall’ex interista. E, si sa, trattenere controvoglia un giocatore è controproducente. Ecco perché c’è tutto l’interesse di creare le condizioni per il fatidico happy ending. Se poi Inzaghi, richiesto da Parma, Bologna e Siena, accettasse di andarsene (sigh!), ecco che il pressing di Galliani diventerebbe senz’altro più aggressivo.

Resta, però, il fatto che la società inglese versa in ottime (solo ottime?) condizioni economiche. Retribuire profumatamente un effettivo ai margini del gruppo, specie se per ripicca, non costituisce un problema, a meno che non si trasformi in mobbing. Punto secondo: Berlusconi non gradisce affatto ricoprire la parte dell’Andreuccio da Perugia della situazione. O accettano le nostre condizioni, o ci si risente a giugno: è questo, ad oggi, il pensiero del Presidente più vincente al mondo. Sta di fatto che Galliani proverà fino all’ultimo a fargli cambiare idea. E “Se…” ci riuscirà, la reputazione rossonera in Europa, dopo un mese più che controverso, sarà salva.

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