Abate e una luna… calante

Ignazio Abate, difensore del Milan e della Nazionale Italiana, classe 1986.

Quanto si è parlato di lui, soprattutto nel corso degli ultmi mesi? Da un uomo al quale ricorrere solo se estremamente necessario, a un mediocre difensore fino allo scoppio dell’ ultimo anno in cui tutto si è visto fuorchè l’ Ignazio che abbiamo sempre pensato di conoscere.
Tutto ad un tratto abbiamo cominciato a vedere in lui quelle caratteristiche tanto amate in un giocatore che dovrebbe difendere la nostra preziosa rete. Velocità, attenzione, precisione, calcolo, visione di gioco. Adesso non voglio dire che si sia trasformato in un fuoriclasse senza pari ma diciamocelo, chi non ha visto in lui quel miglioramento nel quale ormai più nessuno sperava?

Ma oggi siamo di nuovo qui, il giorno dopo una brutta, discutibile e deludente prestazione contro la Lazio, a tirare altre conclusioni.
Cosa è successo a quello stesso ragazzo? Forse stufo delle troppe critiche è sbocciato grazie a una rabbia e a una carica importanti.

Il punto è che adesso sta attraversando nuovamente una fase calante e la squadra ha bisogno di tutto ora come ora ma non della debolezza di quei giocatori che l’ hanno portata avanti con grinta e coraggio.

Il terzino destro torna ad essere meno pesante in fase di spinta, e quelle chiusure difensive che scatenavano inesorabilmente gli applausi dei tifosi non si sono viste. Distratto, anche più lento del solito, come se la battaglia da combattere non fosse più la sua. Abate sembrava aver trovato il giusto mix fra freschezza ed esplosività  ma stando alle ultime prestazioni forse abbiamo preso un abbaglio.

Qualcuno dovrebbe ricordargli che tutte le partite vanno giocate con l’ entusiasmo e la forza fisica e mentale che ha dimostrato di possedere.

Del resto, è stato lui a firmare fino al 2015.

 

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