Maledetti scontri diretti

Così non va. Così non si vince un campionato (così lo si è vinto lo scorso anno con meno competizione e pochi avversari di livello). Senza considerare la Champions League, vedi Tottenham ma non solo. Sopravvalutato. I numeri dicono questo. Allegri mette sull’attenti, “Da domani (oggi, ndr), ci giocheremo tanto, forse tutto”, e il Milan con la Lazio va in campo disattento, svogliato e perde. Allegri si scusa dicendo che “Questo 2-0 ci farà bene per il futuro”, no non ci siamo. Si perdono punti e si è contenti, si inizia male un febbraio decisivo e va tutto bene.

3 punti su 9 conquistati, da quando Max è in rossonero, contro la Juventus. 3 su 9 contro l’Udinese. 4 su 12 contro la Lazio. 6 su 9 contro l’Inter. 4 su 9 contro la Roma. 6 su 9 contro il Napoli. Un totale di 25 punti su 57, con una media punti del 44% (nemmeno la metà). Diavolo, che numeri!

Sorprendente, clamoroso e preoccupante. In negativo. Con le squadre di vertice il Milan è piccolo, da quando c’è Allegri è così. Numeri da brivido che, però, nelle prossime settimane (contro Napoli, Juventus e Udinese) possono subito cambiare a nostro favore. È anche questo il bello del calcio. Questo a parole, dove tutti (anche Allegri) sono abili a dire la propria. I numeri, invece, sono altri e sono davvero pazzeschi. Siamo il Milan, mister…

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