Dieci anni da numero 10: la genesi

Sta trascorrendo il suo decimo anno a Milanello. Con lui in campo il Milan ha vinto tutto e per più volte. Di natura sarebbe trequartista, ma ha ricoperto tutti i ruoli del centrocampo. Soprattutto al Milan, dove la posizione da puro ispiratore dietro le punte gli è stata continuamente preclusa dalla presenza di campioni come Rui Costa, Rivaldo, Kakà, Ronaldinho, Robinho, Cassano. È il numero 10 del club più titolato al mondo dal 2006.

Stiamo ovviamente parlando di Clarence Seedorf. Tecnica, forza, potenza, ma soprattutto classe. Un giocatore straordinario, e le 4 Champions con 3 squadre diverse (Ajax 1995, Real 1998, Milan 2003 e 2007) sono lì a testimoniarlo.

Il suo difetto, comune a molti campioni è la mancanza di continuità, il fatto che talvolta non entri in partita, mai, dal primo all’ultimo minuto. Ma non è su questo che verte l’analisi del “Qui fu” odierno.

Oggi infatti narriamo il primo anno di Clarence al Milan.

Estate 2002: Seedorf cambia maglia in una operazione di scambio tra l’olandese e Francesco Coco. L’accoglienza dei tifosi è fredda, dati i suoi trascorsi all’Inter. Di lui però non si può non evidenziare già all’epoca che ha vinto 2 Champions, che ha delle treccine caratteristiche e che nel marzo precedente aveva segnato una splendida doppietta alla Juventus. Ma con l’Inter, nonostante i 3 allenatori avuti (Lippi, Tardelli e Cuper) non fu mai luna di miele, solo alti e bassi, qualche sprazzo di luce qua e là.

Al Milan invece, sotto la sapiente guida di mister Ancelotti, trova un posto da titolare inamovibile, in quanto diventa uno dei 4 perni del famoso rombo, con Rui Costa vertice alto, Pirlo vertice basso e Gattuso vertice laterale destro. Un rombo che ha portato alla doppia scalata europea del 2003 e 2005, anche se con esiti della finale differenti.

Nel primo anno Seedorf ha collezionato 48 presenze e 7 gol. Memorabile quello dell’1-0 a San Siro al Deportivo La Coruna, 1^ fase a gironi, nel match passato alla storia per la tripletta di Inzaghi (risultato finale 4-0). Raccoglie in corsa un suggerimento di Rui Costa che piazza il pallone al limite della mezzaluna, un tocco per aggiustarsi la palla, poi un tiro potente e formidabile che si insacca senza se e senza ma, spaccando la partita e spianando la strada ai rossoneri.

Essendo l’anno delle coppe, con il double Champions – Coppa Italia, Seedorf mette la firma anche nel trofeo nazionale, segnando una doppietta in casa del Chievo nel ritorno dei quarti di finale, in un match conclusosi 2-5. A proposito, il 26 gennaio scorso Seedorf ha segnato un altro gol in un quarto di Coppa Italia, contro la Lazio…

Nella finale di Manchester è tra i rigoristi e il suo è anche un gran rigore, a cui solo un super Buffon può opporsi. E così è, col portiere toscano che vola fino all’estremo confine occidentale della porta per parargli il tiro. Poco male, i gol dal dischetto di Serginho, Nesta e Shevchenko basteranno eccome, per vincere la 6^ Coppa Campioni e per fare di Clarence il primo giocatore a vincere la Champions con 3 squadre diverse.

Un primo anno quindi di successi, a cui si aggiungeranno nelle 8 stagioni consecutive 2 supercoppe Europee, 1 Supercoppa Italiana, 2 scudetti, una Coppa del Mondo per Club ed un’altra Champions League. Fino alla Supercoppa dello scorso 6 agosto.

E la storia continua…

Clarence Seedorf  è il giocatore straniero con più presenze nella storia del Milan.

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