Figli di… Mou

Si può dire qualsiasi cosa. E comunque si sbaglierebbe, perché si rischierebbe di cadere nelle provocazioni. Provocazioni nelle quali già siamo abbondantemente caduti nella serata di ieri. Ha sbagliato Galliani, ha sbagliato Ambrosini, un po’ come ha sbagliato Romagnoli e come ha sbagliato Tagliavento ad ascoltarlo. Però… C’è un bel “però” grande almeno come il tunnel di San Siro: un “però” fatto di tanta, troppa tensione, che tanti creano e poi non sanno gestire, arrivando perfino a chiedersi come sia stato possibile il crearsi (e il degenerare) di una situazione del genere.

Figli di Mou, verrebbe da dire. Venuti pure male, si potrebbe aggiungere. Perché il “buon” José, a suo modo, faceva della polemica (non) sibillina una vera e propria arte, con alle spalle comunque un gruppo riconosciuto nettamente come il più forte d’Italia. Qui si è, invece, di fronte spesso a compagini di qualità buona, ma non eccelsa e allora, laddove la tecnica latita, cosa c’è di meglio se non colmare il gap con i vertici assumendo un grossolano atteggiamento vittimistico? Conte come Mazzarri, Chiellini come Aronica. Ed è buffo pensare alla fatica che ha fatto la Vecchia Signora per cancellare dalla propria storia la figura di Luciano Moggi, per lasciare in mano ad un Marotta qualsiasi l’onore e lo stile della società più scudettata del nostro calcio.

Di fronte a una tale desolazione, non ci resta che coccolarci un Allegri in grado di stemperare (pur da incazzato vero) un clima davvero pesante con le battute toscane di un repertorio sempre più vasto e sempre più “trasparente”. Un Max che non ha paura di dire a fine partita che abbiamo grandi chance per confermarci tricolori, come dire: “Avete visto i reali valori in campo o no?“. L’unica cosa che, effettivamente, può un po’ penalizzarci, per chi crede a queste cose, è che il 2012 si sta tingendo sempre più come “anno Juve”, come il 2011 era stato senza dubbio l’anno Milan e il 2010 l’anno Inter. Ma qui sembra che qualcuno non l’abbia ancora capito e sia più impegnato a creare inutile caos. Salvo chiedersi, poi, da dove sia nato…

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