Ma non era mica quello “inutile”?

Primo febbraio 2012, ore 16.30: “Non avrei mai immaginato di arrivare a questo punto: difendere un ex interista come Sulley Muntari. Non tanto perché ex interista, quanto perché tanti lettori mi hanno chiesto un’opinione nelle ultime 24 ore e mi sono sentito chiamato in causa dopo aver letto diversi commenti sui social e non solo. Sulley Muntari arriva per un motivo: perché serve ad Allegri. E fin qui nulla di nuovo. E allora perché definire l’acquisto di un giocatore del genere “inutile”?

Lo si può definire “evitabile”, magari, ma non “inutile”. Chi lo definisce così, perdonatemi, ma non ha capito ancora niente del gioco di Allegri. Riporto, pari pari, le parole utilizzate dal nostro Paolo Fulgosi nella scheda di presentazione di Sulley: “Muntari presenta le caratteristiche giuste per fare parte del nostro organico. La nostra new entry, nonostante non presenti grandi qualità tecniche, è inoltre incline all’inserimento. Comprimario di tutto rispetto…“. Già, incline all’inserimento: chiave della tattica “allegra”, chiave che permette a Nocerino di essere il mediano più utile e duttile, forse, dell’intera storia rossonera. Occhio, quindi, ai giudizi affrettati.

Occhio perché basta poco, magari anche una sola partita, per cambiare il proprio punto di vista. Certo, l’impegno in Coppa d’Africa non ci voleva perché Max ha bisogno fin da subito di forze fresche in mezzo al campo. Gare come quelle col Cagliari non si possono ripetere ogni tre giorni. Ecco, allora, che Sulley, grande esperienza nel campionato italiano, può diventare davvero utile. Magari non amato, magari non idolo, ma semplicemente utile“.

E’ non è un piccolo particolare

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