Robinho e il gol ritrovato

Quando, poco dopo l’inizio del secondo tempo della partita di mercoledì contro l’Arsenal, hanno visto insaccarsi il secondo pallone calciato da Robinho nella porta difesa da Szczesny, probabilmente molti tifosi rossoneri, e non solo, avranno pensato al caso, all’episodio, a quella che comunemente definiremmo “la sua serata di grazia”. Perché, negli ultimi tempi, vedere il Brasiliano realizzare una doppietta era evento a cui difficilmente si poteva credere. Lui, diventato famoso per la quantità industriale di palle gol create, grazie alla sua instancabile corsa, ma altrettanto sciupate in maniera piuttosto clamorosa.

Poi, quando ieri pomeriggio, sempre a inizio secondo tempo, ha realizzato la rete che ha messo in cassaforte la partita di Cesena, allora si è fatta strada una speranza, che vorremmo diventasse certezza sabato sera. “Tre passi nel delirio” ha finalmente ritrovato la grande vena realizzativa del brasiliano purosangue.  “Sono felice perché sto ritrovando la condizione – ha sottolineato Binho – Adesso abbiamo una settimana per preparare la sfida con la Juve, se giochiamo con la stessa fame di un anno fa possiamo vincerlo questo scudetto”.

Troppe volte messo in discussione per questi suoi errori, si tende a dimenticare che il funambolo carioca soltanto lo scorso anno ha realizzato in campionato lo stesso numero di gol di Pato e Ibra, due che in quanto a bucare la porta non sono secondi a nessuno. E anche quest’anno, pur divorandosi una quantità industriale di palle gol, ha centrato il bersaglio per otto volte, tra campionato, Champions e Coppa Italia, numero assolutamente non sottovalutabile.

Per cui, il problema non sta nel fatto che Robinho sia uno scarso realizzatore, semmai nel rapporto tra i gol che realizza, in perfetta media con altri colleghi che giocano nel suo ruolo, e l’incredibile numero di occasioni da rete che riesce a procurarsi, aspetto questo nel quale non è secondo davvero a nessuno! Tuttavia, il nostro augurio è quello che aumenti soprattutto il primo numero, che è quello che conta davvero. Se il secondo diminuisce, invece, sarà solo un vantaggio per tutti i tifosi rossoneri, soprattutto per i deboli di cuore.

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