14 x 2 (gol) = 28: sognare ad occhi aperti

Muntari ed Emanuelson decidono la gara del Manuzzi. Chi l’avrebbe previsto? Chiunque capisse di calcio. Elementare. Da incontrista di tutto rispetto qual è, Sulley ha disputato una grande prestazione. Un solo pallone perso in tutta la partita. Molta interdizione, inserimenti a volontà e gol del vantaggio. E, dulcis in fundo, una volta ammonito, ha saputo controllarsi. Già, perché il nostro n.14 ha imparato lo stile Milan. D’altronde, avremmo potuto aspettarcelo.

Solo chi non conosce la nostra new entry può avere il coraggio di criticare. Presentare un temperamento aggressivo non significa essere in possesso di un povero bagaglio tecnico. Per andare in rete, occorre chi recuperi i palloni. Idem per non concedere palle gol. E, ricordiamolo, trovare varchi nella difesa avversaria significa garantire imprevedibilità alla manovra. Così gioca Muntari. Una iena.

Capitolo Emanuelson. L’olandese è inconsistente fisicamente ed è ancora poco presente nei momenti decisivi. Ma che nessuno osi mettere in discussione il suo dinamismo e le sue abilità da contropiedista. Sui campi veloci e leggeri, può dire la sua. Eccome se può dire la sua. Quanto accaduto, durante il pomeriggio carnevalesco di ieri, ne è la conferma. Tocca adesso ad Allegri gestirlo e gettarlo nella mischia nei momenti opportuni. Al calare del ritmo, contro squadre non fisiche, può colpire. Risorsa da sfruttare.

Se i soloni del calcio, che popolano i social networks, non ragionassero affidandosi a pregiudizi, eviterebbero solenni cantonate. Peccato che non sia così. Menomale che, a riportare sulla retta via il critico calcistico medio, ci pensa il responso del campo. Comunicato, quest’ultimo, che ha dato ragione ad Urby e Sulley.

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