Antonini monumentale! Male Ibra, peggio Binho

ABBIATI 6,5 – Non ha dovuto effettuare moltissimi interventi, poiché il Barça ha sì tenuto per buona parte il pallino del gioco, ma ha concluso poco. In ogni caso, il nostro portierone si è fatto trovare super-pronto in tutte le occasioni in cui è stato chiamato in causa, soprattutto sulle conclusioni di Messi. Sicurezza

BONERA 7 – Il factotum della difesa rossonera ha dimostrato, ancora una volta, di attraversare un periodo di forma straordinario. Schierato inizialmente come terzino, spinge praticamente nulla, ma questa non è una sua caratteristica. In compenso, difende in maniera praticamente perfetta. Pregevole, nel primo tempo, un suo recupero su Messi, mica uno qualunque. Impeccabile anche quando, uscito Nesta, Allegri lo sposta al centro della difesa.

NESTA 6,5 – Dimostra ancora una volta, nonostante l’età, nonostante i numerosi calvari fisici, di avere una classe cristallina e intramontabile. Pregevoli alcuni interventi nel primo tempo a sbrogliare nodi pericolosi creati dai blaugrana. Nel secondo tempo si deve arrendere agli “acciacchi”. Classe innata.

Dal 74’ MESBAH  S. V.

MEXES 6 – Il meno in forma dei suoi compagni di reparto, svolge il minimo sindacale, ma comunque non sbaglia niente. Resta diligentemente al suo posto per tutta la partita, senza strafare. Servono anche questi atteggiamenti per fermare il Barcellona.

ANTONINI 7,5 Un funambolo, un treno impazzito. Una partita di corsa davvero eccezionale. Ha chiuso la porta agli uomini di Guardiola una miriade di volte. Spinge poco, anche perché il dirimpettaio si chiama Dani Alves, ma contiene tutti benissimo. Strepitoso il recupero su Sanchez involato a rete nel primo tempo.

AMBROSINI 7 – Straordinaria. Non c’è altro modo per definire la prestazione del capitano rossonero. Un vero e proprio gladiatore, su ogni palla, su ogni avversario, dal primo all’ultimo minuto. Ha chiuso ogni varco possibile. Il primo a mordere le caviglie agli avversari e a suonare la carica, a urlare che noi siamo il Milan e non bisogna temere nessuno. Anche senza fiato, ha continuato a macinare chilometri, usando il cervello. Fino alla fine! Capitano!

NOCERINO 5,5 – Ancora una prestazione opaca per il centrocampista ex Palermo. Come ormai gli accade da qualche partita, tocca pochi palloni, corre poco, si fa vedere meno. Nessuno spunto degno di nota. È leggermente più utile in fase difensiva. Per tentare l’impresa, servirà il suo contributo, che stasera non c’è stato.

SEEDORF 7 – E’ il “Professore”, è colui il quale ha conquistato quattro Champions League con tre squadre diverse. Queste sono le sue serate. E lo dimostra subito. All’inizio è il più in palla dei suoi, mostrando grande lucidità e giocate da applausi. Nel secondo tempo tira un po’ il fiato, ma comunque difende in maniera ordinata. E veniva da diverse settimane di stop!

BOATENG 6 – Non il solito Boateng questa sera, ma non poteva essere altrimenti. Rientra in campo dopo oltre due mesi di stop, intervallati dalla sola apparizione di San Siro contro l’Arsenal. Dimostra comunque una gran voglia di correre e mettersi in mostra. Fa vedere buone cose nei primi 20’. Poi, pian piano, colpa del precario stato di forma, scompare.

Dal 66’ EMANUELSON 5 – Si sapeva che non era al meglio, tocca pochi palloni e li sbaglia. Troppo poco, comunque, per poterlo giudicare con accuratezza.

ROBINHO 4,5 – Pronti via fa vedere il peggio del suo repertorio, divorandosi un’occasione da rete colossale. Da quel momento in poi, però, non mostra altro, neanche la corsa. Scompare totalmente dal match. A differenza di Boateng, la sua prova è estremamente negativa proprio perché non dimostra la benché minima voglia di mettersi in mostra.

Dal 51’ EL SHAARAWY 6 – La differenza con Robinho si nota immediatamente. Il “Faraone” corre e mostra voglia di farsi vedere su tutti i palloni. Torna anche dietro a dare una mano ai compagni ed è abbastanza attivo. Peccato non sia partito titolare.

IBRAHIMOVIC 5,5 – Dispiace doverlo ammettere, ma il confronto con Messi è, ancora una volta, impietoso. A differenza della “Pulce”, lo Svedese si fa vedere infinitamente meno, tocca pochi palloni e si divora anche un’occasione clamorosa. Per consacrarsi definitivamente in questi palcoscenici serve ben altro, a cominciare da quella grinta che tira fuori ben volentieri in campionato.

ALLEGRI 6,5 – L’imperativo era quello di non prendere gol. Impresa non facile contro una squadra che quest’anno viaggia alla media di oltre tre realizzazioni a partita e che non chiudeva un match di Champions a bocca asciutta da oltre due anni (4 novembre 2009 contro il Rubin Kazan). Lui e i suoi ragazzi riescono a portarla a compimento con un’organizzazione di gioco egregia. Certo, alcuni momenti di “paura”, come gli ultimi quindici minuti del primo tempo, ce li poteva risparmiare. Neanche Berlusconi sembra averla presa bene, il Milan è sempre il Milan. Anche se andarsela a giocare al Camp Nou è già una grande notizia.

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