Ibra non basta in un derby bellissimo

Il posticipo della punultima giornata è il verdetto più amaro dell’anno: il Milan perde il derby con l’Inter e data la contemporanea vittoria della Juventus contro il Cagliari a Trieste, i punti di vantaggio a una giornata dal termine diventano 4. Scudetto che vola a Torino, con la consapevolezza che questo campionato l’abbia più perso il Milan che vinto la Juventus. Oltre il gol di Muntari, oltre gli errori arbitrali, oltre gli infortuni: quest’anno qualcosa è cambiato. Ma quando perdi nella stessa giornata sia il derby sia lo scudetto, ecco il segno che questo campionato aveva già un vincitore. Perchè una serata come questa ce la ricorderemo per molto.

Ma il Milan non voleva regalare i festeggiamenti anticipati ai bianconeri, e allora ha provato a farlo sudare questo campionato fino all’ultimo, giocandosi il derby a viso aperto. La prima palla gol è peri i rossoneri: geniale cross di Robinho che trova Ibra al centro dell’area, con lo svedese che clamorosamente non trova la porta. Gol sbagliato, gol subito: da una palla ferma di Snejider parte il vantaggio nerazzurro. Palla in mezzo, tutta la difesa rossonera dorme e per Milito è un gioco da ragazzi infilare il suo 21esimo gol stagionale. Milan scosso, soprattutto perchè arrivano le voce del vantaggio bianconero a Trieste: la frenesia sale, bisogna trovare subito il pari. E ci pensa Rizzoli a regalarci il rigore che porta al pareggio: Boateng lanciato in area tocca il pallone quanto basta per ingannare l’arbitro a fischiare un rigore cvhe, visto e rivisto, non sembra esserci. Julio Cesar prima del rigore fa il clown cercando di disturbare Ibra che, freddo come un vento siberiano, insacca sotto la Curva Nord: 1-1 e squadre negli spogliatoi.

Il secondo tempo sui apre nel migliore dei modi: è Ibra infatti a trovare, dopo appena 1′ dall’inizio della ripresa, il gol che significa vantaggio e Juventus agguantata. Il Milan tiene bene il campo, l’Inter non afffonda più e tutto sembra mettersi per il meglio quando Abate, in un gesto di follia pura, trattiene per la maglia Milito in area e rigore sacrosanto: dal dischetto il Principe non sbaglia ed è 2-2. La partita assume, nella fase centrale del secondo tempo, un ritmo altissimo contrassegnato da occasioni da gol a raffica da entrambe le parti, fino a quando a 10′ dalla fine è ancora un rigore a cambiare la storia di questo campionato: tocco di mano in area di Nesta e Milito firma la sua tripletta personale. Il Milan non ci crede più. la Juventus trova il raddoppio a Triste e pare tutto finito. A rincarare la dose ci pensa Maicon, che si inventa un gol da fuori area all’incrocio dei pali: 4-2 e la San Siro rossonera cala il sipario su una stagione che poteva e doveva finire meglio.

Semifinale di Coppa Italia, quarti di finale di Champions League, secondo posto il campionato: il bilancio della stagione rossonera, se incluso di tutte le difficoltà incontrate durante la stagione, potrebbe sembrare positivo. Ma dopo che perdi due derby regalandoli, regali uno scudetto alla Juventus e ti suicidi in casa con Fiorentina e Bologna, i rimorsi del Milan sono maggiori dei meriti della Juventus. E, comunque sia finita, questo sarà ricordato, nel bene e nel male, come il “Campionato del gol di Muntari”. Perchè così vorrà la storia.

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