Inter: Milito bestia nera, difesa colabrodo

Ci siamo. Poco meno di nove ore e sarà derby dei derby. La città di Milano, l’Italia e il mondo intero si preparano ad assistere a una delle stracittadine più intense degli ultimi anni. La posta in palio è di quella da emozioni forti. I deboli di cuore sono avvisati. Da una parte, la Milano nerazzurra si gioca le ultime residue speranze di avvicinarsi all’ultimo posto Champions disponibile, Udinese, Napoli e Lazio permettendo, o almeno di non sprofondare sotto la sesta posizione, che significherebbe abbandonare totalmente l’Europa. Dall’altro lato, per la Milano rossonera, la posta in palio è di quelle massime, rimanere attaccati al treno tricolore.

La nuova Inter di Stramaccioni, che, per la verità, di nuovo ha più la mentalità che la tattica, era rimasta imbattuta prima dell’ultima trasferta di Parma, dimostrando di aver ritrovato lo spirito degli anni migliori, che, dopo l’addio di Mourinho, si era decisamente sopito. Tuttavia, la partita in terra emiliana ha riportato alla luce quelle che sono vecchie crepe del meccanismo nerazzurro: poca lucidità in fase di non possesso e una difesa abbastanza ballerina.

Punto di forza: Fase offensiva. La fase offensiva, lo mostrano alcuni roboanti risultati (Palermo e Genoa su tutti), è indubbiamente il punto forte dei nerazzurri. È vero che Forlan non sarà del match, ma è vero anche che l’Uruguayano è stato il meno incisivo del reparto d’attacco nerazzurro, insieme a Pazzini. I rossoneri, dunque, dovranno prestare attenzione soprattutto a Diego Milito, che, con i suoi 20 gol, è momentaneamente quarto nella classifica marcatori, preceduto dal nostro Ibra, da Cavani e da Di Natale. Senza contare che la ritrovata verve di Sneijder in zona gol potrebbe causare davvero parecchi grattacapi alla retroguardia rossonera priva del muro Thiago Silva. Da non sottovalutare neppure lo stato di forma di Alvarez, che sotto la guida di Stramaccioni ha ritrovato nuova brillantezza e grande rapidità negli inserimenti.

Punto debole: La difesa, a parte Samuel. Se l’Inter ha dato vita, come detto, ad alcuni dei più aperti (in senso di realizzazioni) incontri della stagione, non è merito soltanto dei gol segnati, ma anche di quelli incassati. Non per niente, con i suoi 50 gol subiti, l’Inter ha la terza difesa più battuta tra le prime 15 squadre in classifica, dietro soltanto a Parma e Roma (che, però, ha, al momento, una partita in più). Il punto debole di questo reparto colabrodo è Lucio. Il brasiliano ha dato vita, in quel di Parma, a una prova che definire pessima è riduttivo. Tuttavia, è dall’inizio della stagione che il centrale nerazzurro non disputa una prestazione anche di poco sopra la sufficienza.

Neanche i terzini sono più quelli dell’era Mou. Maicon è la brutta copia di quello allenato dal portoghese e, dall’altro lato, Nagatomo è ben lontano da quella grande sorpresa che era stata lo scorso anno e anche all’inizio di questo campionato, mentre Chivu in quel ruolo non ha mai convinto. Tutto ciò coinvolge anche Julio Cesar. Benché l’estremo difensore abbia spesso poche colpe per i gol subiti, certamente non rappresenta più quell’inespugnabile muro degli anni di Mancini e Mourinho. L’unico uomo all’altezza del reparto rimane Samuel, anche se neanche lui è strettissimo parente dell’insuperabile difensore conosciuto come “The Wall”. Cordoba, all’ultima partita in nerazzurro in quel di San Siro, viene impiegato col contagocce, causa stato di forma ormai precario.

Giocatore chiave: Milito. Abbiamo detto della ritrovata confidenza di Sneijder con il gol, che lo rende certamente l’uomo in più dei nerazzurri, soprattutto per la sua grande tecnica e imprevedibilità. Tuttavia, la bestia nera(zzurra) del Milan porta il nome di Diego Milito. L’attaccante argentino di origine calabrese è già risultato decisivo negli ultimi due derby vinti dall’Inter, il 24 gennaio 2010 (sua la prima realizzazione nel 2-0 finale) e l’ultimo del 15 gennaio di quest’anno. Due gol praticamente fotocopia, entrambi nati da un’incertezza di Abate. Non solo statistiche da stracittadina, però. Milito è di gran lunga l’attaccante più in forma a disposizione di Stramaccioni e, come detto, in questo campionato è andato a segno per ben venti volte. Un osso duro, dunque, al quale la retroguardia milanista dovrà riservare un’attenzione particolare, se non vuole definitivamente vedere tramontare le proprie speranze scudetto.

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