Lo abbiamo perso noi. Adesso ripartiamo

Premesso che ci saranno momenti più adatti, a mente ancora più fredda e alla fine della partita contro il Novara, per tirare le somme dell’intera stagione, dopo il match di ieri sera risulta difficile non intravedere le pecche che hanno caratterizzato l’intera annata rossonera e che hanno consegnato alla Juventus uno scudetto che sembrava già vinto.

 

Ieri sera più che mai la squadra di Allegri ha dato adito ai bianconeri di poter evidenziare che non è il gol annullato a Muntari che ha deciso lo Scudetto e che sarebbe da persone poco lucide affermare questo come un assioma. Scontro diretto a parte, infatti, il Diavolo, a un certo punto del Campionato, si è trovato sopra la Juventus di ben quattro punti e, ad ora, ne è lontano di altrettanti. Se la matematica non è un’opinione, ciò significa otto punti persi nel giro di poche partite. E gli arbitri, duole dirlo, c’entrano fino a un certo punto. Il vero problema è che la formazione rossonera è giunta al rush finale del Campionato fisicamente cotta, a differenza degli uomini di Conte, che avevano parecchi cavalli in più nel loro motore. Sarebbe da persone intelligenti, pertanto, analizzare con lucidità gli errori e anche gli episodi negativi che hanno portato il Milan a giocarsi il diciannovesimo scudetto, e ammettere, una volta per tutti, che questo Campionato ce lo avevamo in tasca e lo abbiamo perso noi! IN RIBASSO.

Il match di ieri sera ha mostrato in maniera nitida quanto pocanzi sottolineato. Contro una squadra come l’Inter, che onestamente fa paura a pochi, i ragazzi di Allegri hanno disputato un primo tempo decisamente sottotono, messi più volte in difficoltà dalla corsa dei nerazzurri, che, da questo punto di vista, non sono certo dei maestri, il che la dice abbastanza lunga. I rossoneri sono arrivati, in questa come in tutte le ultime partite della stagione, stanchi, spossati, quasi privi di una benché minima capacità di reazione. A questo punto, in vista del prossimo anno, appare quanto mai urgente uno svecchiamento della rosa, che è mediamente di età piuttosto “avanzata”, e cercare di capire i motivi e arginare questa assurda escalation di infortuni, che è stata probabilmente la principale causa del mancato Tricolore. IN RIBASSO.

Escalation che ha caratterizzato l’annata milanista settimana per settimana, partita per partita, giorno per giorno. Non vi è mai stata una sola ora in tutto l’arco del Campionato in cui il numero degli infortunati sia stato inferiore a cinque, raggiungendo picchi incredibili di quattordici/quindici uomini fermi ai box nei momenti più importanti della stagione. Un vero e proprio bollettino di guerra, che ha continuato a mietere vittime anche ieri sera, impedendo ad Allegri di effettuare i cambi desiderati, poiché già dopo mezz’ora aveva due uomini fuori per infortunio. Di fronte a una situazione così catastrofica e drammaticamente costante, appare riduttivo prendersela solamente con la sfortuna. Lo staff medico e quello tecnico di via Turati sono adesso chiamati ad analizzare un andamento assurdo, che ha segnato un’annata che poteva essere trionfale, per cercare di rivolgerlo a proprio favore nella stagione successiva, esattamente come ha fatto la Juventus quest’anno. IN RIBASSO.

Infine, in un momento decisamente amaro, è doveroso sottolineare la buona prestazione di ieri di alcuni calciatori sui quali crediamo si debbano costruire le fondamenta del prossimo futuro, dai quali è necessario ripartire per un riscatto immediato. Oltre agli assenti Thiago Silva, El Shaarawy (finito ancora incredibilmente in tribuna), Maxi Lopez, la base di partenza per la prossima stagione dovrebbe essere incentrata su quei calciatori, come Ibra, Nocerino, Boateng, De Sciglio, Cassano, che ultimamente sono stati gli unici a disputare gare all’altezza, meritandosi considerazione e dimostrando di essere da Milan. Siamo certi con gli giusti innesti e lo svecchiamento del centrocampo si potrà ripartire alla grande. Da Milan! IN RIALZO.

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