L’avvio disastroso resta il grosso cruccio

Il campionato è finito. L’epilogo per il Milan è stato nefasto, una delusione cocente che bisogna riassorbire al meglio, per leccarsi come si deve le ferite e cercare di riprendere le forze e ripartire. Gli addii di domenica scorsa hanno poi lasciato il segno, ma ora la commozione e le emozioni devono lasciar spazio alle idee e la voglia di rinnovare, partendo da alcuni punti fermi. Ma, in questo periodo, è anche tempo di statistiche e dati, che saranno anche soltanto meri dati numerici, ma nel calcio non mentono (quasi) mai. E allora, eccone alcuni, i più importanti.

Il Milan ha chiuso la stagione 2011/2012 con 53 partite disputate in tutte le competizioni ufficiali, fra Campionato, Champions League e Coppa Italia. Il bilancio è di: 31 vittorie, 12 pareggi e 10 sconfitte. Per ciò che riguarda i gol, ovviamente, c’è un re che non conosce rivali, né in rossonero, né in tutta Italia. Zlatan Ibrahimovic, infatti, con 35 gol è il leader indiscusso della classifica dei cecchini di quest’annata e ha fatto meglio di chiunque nell’ultimo decennio in Italia. Alle sue spalle chiudono il podio della graduatoria dei bomber rossoneri: Nocerino, con 11 marcature e Robinho, con 10. Quasi tutta la rosa è riuscita ad annerire la casella delle reti segnate e gli altri hanno contribuito così alla stagione del Diavolo:  Boateng 9, Pato, El Shaarawy e Cassano 4, Seedorf, Muntari e Thiago Silva 3, Emanuelson e Maxi Lopez 2, Ambrosini, Inzaghi, Nesta, Mesbah, Flamini, Aquilani, Zambrotta e Yepes 1.

Un’avvio balbettante, in pieno stile Allegri, e una fine in netto calo hanno vanificato tutto ciò che di buono era stato fatto dai rossoneri fra i mesi autunnali e invernali, con un leggero calo a cavallo fra gennaio e febbraio. Ottobre, partito male con la brutta sconfitta di Torino contro i futuri Campioni d’Italia, è stato poi un mese pressoché perfetto in cui sono arrivate cinque vittorie di fila, che unite poi a quelle di novembre hanno permesso ai ragazzi del Conte Max di rimettersi in carreggiata ed in prima fila per la conquista dello scudetto. Aprile, poi, è stato l’altro mese in cui ci si è giocati una buona fetta della stagione. Passi la sconfitta al Nou Camp, nonostante tutti i veleni e le polemiche, ma i due passi falsi contro Fiorentina e Bologna, a detta di tutti, hanno spostato gli equilibri della lotta per il tricolore definitivamente verso la Torino Bianconera.

L’anno scorso l’inizio di stagione a rilento non costò nulla e con un proseguio di stagione quasi impeccabile si riuscì a rimediare, ma ora quei due pareggi uniti alle due sconfitte, nelle prime cinque giornate di campionato, pesano come un macigno nel vuoto stagionale della casella “tituli” di Via Turati. E allora, non si può iniziare a giocare già da settembre? non si possono evitare di lasciare, tanti, troppi, punti per strada in avvio?

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