Avanti col ricambio generazionale, ma saranno tutti uguali davanti ad Allegri?

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“Adesso guardiamo avanti”: è questa la parola d’ordine di Galliani che ieri ha congedato l’ultimo senatore, cioè Clarence Seedorf, dopo 10 anni di trionfi. “Il passato è passato, dobbiamo voltare pagina ed essere bravi a fare a meno di questi grandi campioni”. Il concetto è chiaro e in esso è contenuta la spiegazione per cui il Milan ha deciso di operare un netto ricambio generazionale, anche a costo di perdere tutte le “guide” dello spogliatoio. Il rischio c’è. Perché uno dei nuovi leader sarà Ibrahimovic, con tutti i pro e i contro del caso. Ma c’è anche gente affidabilissima come Thiago Silva.

Di certo avrà ancora più potere l’artefice primo di questa “epurazione”, cioè Mister Allegri che si carica sulle spalle maggiori responsabilità. Allegri accetta il rischio di dover gestire una situazione in continua ebollizione  dentro e fuori dal campo. Dovrà essere bravo a convogliare le energie “muscolari” della sua truppa nerboruta sul campo più che in regolamenti di conti interni. Ogni allenamento sarà una battaglia. Basta scorrere i nomi: da Ibra a Mexes, da Boateng a Muntari. A proposito, un grande in bocca al lupo per il ginocchio a Sulley, simbolo del nostro “sfumato” 19esimo scudetto. Ma il vantaggio di Allegri è che non dovrà più sentirsi in dovere di far giocare i “privilegiati” e riservare a questi trattamenti di riguardo.

Tutti uguali davanti all’allenatore. Tutti, naturalmente, tranne Ibra. Nuovo numero dieci e potenziale nuovo capitano. Da questa considerazione si capisce che Pato non è affatto certo di finire l’estate in rossonero. Molto dipenderà dalla sua Olimpiade. La sensazione è che partirà uno tra lui e Robinho, a seconda di chi avrà più mercato. Difficile invece che se ne vada Cassano, compagnone di Ibra, ma quantomai inopportuno nelle ultime dichiarazioni. Non ha mai brillato per acume, ma dire “Non so se resto, vedremo a luglio” oppure “Se vendono Thiago me ne vado”, non te lo aspetti da uno a cui il Milan ha salvato sicuramente la carriera e forse anche qualcosa di più. Se dovesse partire uno di questi tre chi arriverebbe? Il sogno è sempre lo stesso… Carlitos. Nel frattempo godiamoci due giovani di bellissime speranze come Acerbi e Constant e scandagliamo il mercato dei vice-Van Bommel.

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