Girone Champions 2006: Kakà stende l’Anderlecht

È mercoledì 1° novembre 2006. A San Siro va in scena uno dei due match del quarto turno della fase a gironi della Champions, gruppo H: Milan – Anderlecht.

La situazione del girone vede la squadra di Ancelotti saldamente al comando con 7 punti, seguita dal Lille con 5. Virtualmente vanno in Coppa Uefa i belgi dell’Anderlecht con 2 punti, mentre chiude il girone l’Aek Atene, 1 punto in tre partite.

Il Milan può chiudere i conti qualificazione già stasera, davanti al suo pubblico. Dovesse raggiungere infatti quota 10, il passaggio agli ottavi sarebbe praticamente accreditato, per poi giocarsi la possibilità del primo posto negli ultimi tranquilli 180 minuti.

Ancelotti si affida al solito 4-3-1-2, con Kakà pronto a illuminare la partita e lo stadio. L’11 è così composto: Dida; Simic, Nesta, Maldini, Jankulovski; Brocchi, Seedorf, Gourcuff; Kakà, Gilardino, Oliveira.

Il Milan era riuscito a imporsi 2 settimane prima al Constant Vanden Stock di Anderlecht, proprio grazie al brasiliano, autore del gol del definitivo 1-0, ma la partita non era stata per nulla facile.

Oggi quindi niente scherzi, anche perché il Milan è scivolato a -13 punti dalla vetta in campionato (causa risultati così così e la penalizzazione per il caso Meani) e sabato ha perso il derby 4-3. Urge cacciare i fantasmi con una prova di forza, nel proprio habitat naturale.

Ma le cose sembrerebbero mettersi male da subito: Kaladze si blocca per un guaio muscolare nel riscaldamento, e viene sostituito in tutta fretta da Jankulovski. Mentre al minuto 19 si ferma Nesta, per dolori alla spalla. Difesa rivoluzionata dunque in 20 minuti, con Cafu che entra al posto di Sandro e si accomoda di fianco a Maldini. Ma la situazione non è delle peggiori, perché l’Anderlecht mostra pochezza in tutte le zone del campo, e perché Roland Juhasz al 6’ minuto pensa bene di atterrare Gilardino in area. Dal dischetto Kakà non sbaglia. E 3 minuti dopo il forfait di Nesta, il Milan raddoppia, grazie proprio a Cafu, che serve l’assist per il micidiale destro del solito Kakà. 2-0, il Milan può amministrare.

Amministrazione che si trasforma in noia, spezzata solo al 56’, quando un altro destro di Kakà fa godere il Meazza. Sembrerebbe finita qui, invece l’Anderlecht, grazie al gol di Juhasz, che rimedia così al rigore causato, si risveglia improvvisamente. Alza il ritmo e manda in confusione la difesa rossonera, con Jankulovski che un minuto dopo, per dirimere una mischia, centra il palo della sua porta e con Dida, sempre attento, chiamato a fare gli straordinari. Di fronte alla reazione belga, il Milan resta impantanato, a causa soprattutto della stanchezza (a dare benzina e tranquillità entreranno anche Gattuso per Gourcuff e Pirlo per Oliveira). Il match andrebbe sul 3-2, risollevando terrori turchi, ma l’egiziano Hassan fallisce un’occasione clamorosa. All’88’ Gilardino, servito da Brocchi, tira fuori il Milan dalle secche, e chiude i conti di partita e qualificazione.

E grazie alla contemporanea sconfitta del Lille, anche il discorso primo posto è praticamente chiuso. Basterà fare un punto nelle ultime due partite. Un punto che poi il Milan non farà mai, perché Lille e Aek Atene non otterranno mai i 6 punti necessari. Si sa, il Milan quando è qualificato smette di giocare, e il girone 2006 non fa eccezione. Il 21 novembre perderà ad Atene 1-0, mentre il 6 dicembre perderà addirittura in casa con il Lille per 2-0.

Salto temporale: il 23 maggio seguente vincerà ad Atene. 2-1 al Liverpool e sono 7!!!

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