La desolazione di S. Siro solo per pochi “intimi”. E Mexes…

Surreale il clima che si è vissuto ieri a San Siro, ancora più pesante l’aria respirata sulle tribune semivuote dello stadio (nemmeno 30.000 spettatori), desolato e depresso prima, durante e dopo il deludente 0 a 0 contro l’Anderlecht in Champions League.

Nessun incitamento alla squadra durante il riscaldamento, una leggera protesta per manifestare il proprio imbarazzo verso un Milan povero, impaurito e spaesato; qualche coro durante i 90 minuti, a toni bassi e senza convinzione, come i rossoneri, sovrastati per larghi tratti dagli “olè” del pubblico belga, incredulo del possesso palla (49%) della squadra di John Van den Brom che quasi sperava in un’impresa. La paura di fare che supera la paura di sbagliare, questo è stato il Milan “europeo”.

E San Siro fischia. A fine primo tempo, a fine secondo tempo, ma con più veemenza, e per le strade dinnanzi al “Meazza”, gli applausi vengono spontanei invece vedendo i gol delle cessioni al PSG: Ibra e Thiago Silva. Storia di una serata al contrario. E Mexes risponde.

Sì perché come raccontato dalla Gazzetta dello Sport, il difensore francese, ieri al rientro, ha risposto con il dito medio ai fischi dello stadio di fine gara, spazientito per la poca fiducia e l’ambiente (comprensibilmente) spento. Sanzione in arrivo? E soprattutto, a che pro? Servirebbe invece coraggio e voglia, in campo, per riaccendere un po’ di speranza nella gente.

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