Villa Certosa: quando non cavalcare la notizia è la miglior linea attuabile

C. Pradelli – Direttore SpazioMilan.it

Avrete letto tutti la notizia secondo cui il patron rossonero Silvio Berlusconi avrebbe deciso di compiere il grande passo: vendere Villa Certosa, storica residenza estiva dell’ex Premier, per una cifra che si aggirerebbero attorno ai 470 milioni di euro per “gentile” offerta del magnate degli Emirati Arabi Khalifa bin Zayed bin Sultan Al Nahayan, uno degli uomini più ricchi del pianeta, con un patrimonio personale stimato in 25 miliardi di dollari. Una trattativa lampo, molto più veloce di quelle tra Milan e PSG per Thiago Silva e Ibrahimovic (il che è tutto dire…), consumatasi a bordo di un Topaz della bellezza di 147 metri.

Ebbene, come si è letto da più parti, a spingere l’ex Premier nella scelta “epocale” sarebbe stata in prima istanza la poca privacy che la Costa Smeralda ormai garantirebbe, con Barbara, Eleonora, Luigi e lo stesso Silvio spesso immortalati negli scatti dei paparazzi, ma anche (non soprattutto, no…) quella spada di Damocle che ha per nome “Lodo Mondadori” e per cognome Cir: stiamo chiaramente parlando dei circa 560 milioni che la Fininvest deve ai De Benedetti, in base alla sentenza della Corte d’Appello di Milano, per l’acquisizione poco limpida dell’azienda di Segrate e il contestuale insediamento di Berlusconi presidente nell’ormai lontano 1990.

Insomma: 470 a 560, una Villa ormai celebre per un Lodo ancor più celebre. E c’è chi, in questa fantomatica cifra, è stato in grado di inserirci il mal di pancia del “povero” Cristiano Ronaldo. Come dire: “I soldi ci sarebbero pure…“. Un po’ come quelli che c’erano (e ci sono) dopo la doppia vendita all’amico Leonardo, no? Ben 62 milioni reinvestiti a dovere fino all’ultimo centesimo. Ma non è nemmeno questo il punto: alla fine è stato anche giusto non reinvestirli, se la presunta linea societaria era quella, in pratica, di ripartire da zero. E allora, a questo punto: perché pensare che Silvio abbia in mente di vanificare uno sforzo tale per mettersi in casa sì uno dei migliori al mondo, ma per “accogliere” anche uno stipendio che, giorno dopo giorno, comincerebbe a far gola a tutto il resto della rosa? Con tutto quel che ne conseguirebbe, come se l’episodio dell’iniziale rinnovo del contratto a Thiago non fosse già “bastato”.

Se rifondazione, se rivoluzione dev’essere, che rifondazione e rivoluzione sia: quest’estate ha già riempito abbastanza le casse rossonere e appianato ogni forma di deficit tanto quanto ha svuotato i cuori dei tifosi. Illuderli ancora, illudere noi stessi ancora anche solo con la diffusione di notizie prive di ogni fondamento è, da parte nostra, la peggior mossa possibile.

Twitter: @Chrisbad87INFO

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