Catania: pericolo Bergessio, ma aspettandoli…

Il Catania, specie se affrontato al Massimino, è un avversario in grado di giocare con fluidità e intensità. Trattasi di una compagine da non sottovalutare. Gli etnei dispongono di due attaccanti del calibro di Bergessio e Barrientos, in possesso di abilità da contropiedisti. In mezzo al campo, Maran può fare affidamento sulle doti tecniche e sul senso del gioco di Almiron e Lodi, specialista dei calci piazzati. Sta però di fatto che stasera, a causa di una squalifica, non saranno della partita due elementi chiave per l’economia della squadra: Spolli, centrale di difesa che eccelle in potenza e nel gioco aereo, e l’imprevedibile Gomez.

Filosofia di gioco: gli uomini di Maran si schierano con un 4-3-3 di stampo offensivo. Non si chiuderanno, tenderanno a giocare a viso aperto e prendere in mano le operazioni. La metteranno sul ritmo e sul dinamismo. Gli esterni d’attacco svarieranno su tutto il fronte, al fine di garantire imprevedibilità alla manovra. Correranno alla follia, spingeranno e ripegheranno con continuità, avventurandosi in azioni personali. E verranno sostenuti, in occasione della fase di spinta, dai terzini. I centrocampisti, oltre a impostare gioco, proveranno a effettuare incursioni nella nostra area. E quando avranno spazio, disponendo di qualità balistiche, tenteranno senz’altro la conclusione.

Lacune: Almiron e Lodi, pur distinguendosi per tecnica e capacità nel comprendere lo sviluppo delle azioni, peccano in mobilità e interdizione. Ecco allora che il centrocampo, con il trascorrere del tempo, rischia di concedere varchi. E di mettere in difficoltà i difensori centrali. Nemmeno gli esterni bassi, Alvarez e Marchese, brillano. Spingono con inconcludenza e, nel difendere, non costituiscono garanzie. Possono essere saltati con tranquillità. E gli attaccanti, nonostante il perpetuo movimento, concretizzano meno di quanto possano e non palesano freddezza davanti alla porta. Da segnalare è il fatto che l’estremo difensore, Andujar, non sia una saracinesca. Capita che incappi in errori.

Come batterli: il Milan dovrà ripetere la gara messa in scena contro la Juventus. Bisognerà riproporre il 4-3-3 camuffato ed evitare di fare la partita. Servirà una squadra corta e stretta, che si distingua per compattezza. Tutti saranno chiamati a partecipare alla fase di non possesso, per poi ripartire con efficacia e sfruttare le doti di Stephan El Shaarawy. I mediani dovranno aspettare bloccati le trame dei padroni di casa, di conseguenza, aggredendo e dando il là all’azione di rimessa. Il tutto per proteggere la retroguardia. Soltanto il tridente d’attacco, al fine di sfruttare errori di impostazione, avrà il compito di applicare pressing alto. Chiudendosi i nostri, verranno limitate le azioni del Catania, che prima o dopo si sbilancerà. Provare per credere. Leziosismi e cali di concentrazione permettendo…

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