El hombre del partido, un solo nome: Bojan

L. Ferrato – BBC

Che il ragazzino avesse fegato l’avevamo già visto a Barcellona. Anzi più precisamente a Malaga, città e squadra che per il Milan possono rappresentare un crocevia importante per la stagione.

21 Maggio 2011, il Barcellona già campione gioca nella città andalusa e, sotto per un gol di Sebastian Fernandez, ottiene un rigore alla fine del primo tempo. I Blaugrana di Guardiola sono già campioni di Spagna e si stanno avviando anche a diventare campioni d’Europa, mentre il Malaga sta lottando con i denti per restare nella Liga. Sul dischetto ci va un giovanissimo Bojan Krkic, che, senza pensarci troppo e davanti a uno stadio che lo insulta batte Caballero per il pareggio blaugrana. Dopo il rigore il giovane Krkic forse si lascia andare a un’esultanza anche eccessiva – in fondo i ragazzi di Guardiola sono già campioni- ma il ragazzino dimostra sfrontatezza e personalità. Bojan non ha la faccia del “pistolero”, ma più che altro del ragazzo furbo che tiene il cinturone al protagonista, pronto però a rubargli i segreti del mestiere e un giorno anche a sfidarlo a duello.

Alla fine segneranno anche Afellay e Bartra per il 3 a 1 finale e ci sarà comunque il lieto fine, visto che il Malaga riuscirà comunque a strappare la salvezza. Bojan è uno che viene dalla cantera del Barcellona, uno che ce l’ha fatta e già per questo non può essere considerato un “brocco”. E’ vero, ha avuto problemi sia con Guardiola che l’anno scorso in prestito alla Roma di Luis Enrique, ma sulla qualità del ragazzo non si discute.

Il suo arrivo al Milan, voluto fortemente da Massimiliano Allegri, ha destato dei dubbi. Le prime partite in rossonero non sono andate benissimo e Bojan ai più è sembrato il classico pesce fuor d’acqua. Il giocatore che, se ti arriva in una stagione buona, si afferma come campione ma, quando arriva in una stagione difficile come questa, rischia di naufragare, di essere “ un giocatore in meno” e non il classico valore aggiunto.

Allegri ha cominciato a farlo giocare quando ha deciso di schierare il Milan con il 4-2-3-1. Bojan sembrava perfetto in quei tre dietro l’unica punta, ma le cose all’inizio non sono andate benissimo. A San Pietroburgo è stato l’unico in attacco a non incidere, a Parma non è andato male ma, passaggio decisivo per il gol vincente di El Shaarawy a parte,si è visto molto poco, a Malaga, messo dentro nell’ultimo quarto d’ora, è stato impalpabile, subissato da quei fischi che già lo avevano massacrato in quel caldo giorno di maggio del 2011.

Allegri però ha voluto insistere e lo ha inserito ancora a Palermo, con il Milan sotto di due gol e con i più che già stavano intonando il de profundis. Alla Favorita, il giovane spagnolo di origine serba, ha letteralmente cambiato la partita. Non solo per il passaggio vincente per il primo gol di Montolivo, ma per gli scatti, le aperture, gli spostamenti, i cambi di passo, che hanno mandato letteralmente in bambola la difesa rosanero. Sembrava che Bojan a Palermo giocasse sulle note di “Fiesta” successo del 1988 del gruppo folk irlandese dei Pogues ( provate a rivedere le azioni di Bojan e mettete in sottofondo Shane Mc Gowan che canta “I am Francisco Vazquez Garcia and I am welcome to Almeria”).

Bojan si è poi ripetuto nella partita casalinga con il Chievo. Certo il gol, ma anche quell’intesa con il Faraone che è apparsa naturale, quasi come se i due si fossero ritrovati dopo anni che non si vedevano e hanno iniziato a giocare un calcio tutto loro. Il 22 enne spagnolo si è inserito ancora alla perfezione nel 4-2-3-1 di Allegri, dialogando poi anche con Emanuelson e Pazzini e dando una mano ad Abate per le incursioni sulla fascia destra. Certo due partite non fanno primavera, ma le potenzialità del giocatore sono evidenti, la funzionalità al progetto della squadra sembra chiaro e le capacità tecniche sono indubbie, basta vedere anche come stoppa la palla e i cambi di direzione palla al piede.

I critici diranno: se il Barcellona lo ha lasciato andare non è certo un fenomeno. Beh certo, non è Messi e oggi non sarebbe titolare nel Barcellona di Vilanova, ma chi oggi del Milan sarebbe titolare nella squadra blaugrana? Allegri sta cercando giocatori di qualità, Galliani ha criticato il centrocampo dei cinque mediani, Berlusconi vuole vedere bel giuoco in campo. Ecco, ci sembra che in una stagione così complicata, il Milan dovrebbe ripartire da giocatori come El Shaarawy e Bojan, due che quando si mettono a giocare fra di loro fanno rimbombare le note di un gruppo irlandese che abitualmente faceva bisbocce in Andalusia…

Twitter: @lucaferrato

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