Emanuelson: “Fase durissima, ma finirà presto. Siamo ancora il Milan”

Non siamo una squadra di brocchi. Sono tempi duri, pensare positivo e avere degli obiettivi è difficile. Però siamo ancora il Milan. Questa fase è difficilissima, ma finirà. Finirà presto”. Urby Emanuelson difende così i colori rossoneri alla vigilia della delicatissima sfida del San Paolo contro il Napoli.

Mi rendo conto che pensare di risollevarsi contro Napoli e Juve sia bizzarro – ha spiegato l’olandese in un’intervista alla Gazzetta dello Sport oggi in edicola -. Ma sono partite cruciali e dobbiamo tentare di risollevarci, e vincere a Bruxelles in Champions. Ma soprattutto pensare partita per partita, senza fissarci sugli obiettivi che non ci sono più”. Il giocatore, come sempre, non fa una piega quando gli viene chiesto un parere sui cambi di modulo: “Non ho problemi, anche se forse sarebbe meglio decidere e andare avanti con lo stesso. Stiamo cercando una nostra identità, ma credo che cambiare sia anche un sistema per tenere tutti dentro il progetto”. Eppure una collocazione ideale Emanuelson ce l’ha: “Stare a centrocampo mi piace. Trovare un posto a sinistra nel 4-3-3 è il mio obiettivo nella nazionale, e se Allegri decide per il 4-3-3 anche nel Milan è un’opzione in più. Però abbiamo più centrocampisti che attaccanti esterni, quindi credo sia più facile che trovi spazio a destra in attacco”. E ancora: “So che c’è scetticismo intorno a noi, ma personalmente so quanto valgo e non ho dubbi sulle mie qualità. E spero che tutti gli altri siano ugualmente sicuri di se stessi, anche se questo non significa smettere di lavorare per progredire, anzi”.

Poi qualche parola su Nigel de Jong, connazionale apparso rigenerato con la maglia dell’Olanda: “Deve ancora capire cose nuove, abituarsi ai criteri degli arbitri italiani, soprattutto per le ammonizioni. Ma è uno dei giocatori più grandi che abbiamo in nazionale. Il suo rendimento crescerà”. Una situazione simile a quella di Alexandre Pato: “Non ha senso biasimarlo. La partita contro la Fiorentina è stato un incubo per tutti, ma siamo umani. Capita ai migliori di sbagliare un rigore”.

Infine qualche considerazione più generale sull’andamento della stagione (“Questa situazione non è normale, non è possibile che si vada avanti per tanto tempo in questo modo. Questo è ancora il Milan. Una squadra giovane, che si sta ricostruendo. Ma sempre il Milan”), su Clarence Seedorf (“Mi segue, vede che sto migliorando. Mi incoraggia a continuare su questa strada”) e sul futuro in rossonero (“Se c’è da restare a lungo al Milan, ci metto la firma. La maglia del Milan non potrà mai essere una maglia qualunque”).

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