SM RELIVE 2012 – Il momento da ricordare: l’addio dei senatori

Milan - NovaraUna famosissima canzone recitava “Luci a San Siro”, ma il 13 maggio 2012 l’unico termine che si può usare per descrivere l’atmosfera della scala del calcio è: brividi! Brividi che corrono lungo le schiene dei presenti, brividi che corrono in tutti quelli che avevano gli occhi rivolti verso l’ultima stagionale dei rossoneri. Commovente, emozionante, unico. Le emozioni iniziano prestissimo, ma le lacrime di Ringhio Gattuso, l’anima buona degli ultimi tredici anni in campo e fuori, abbracciato da Zambrotta e poi da tutti gli altri, lasciano il segno. In un’atmosfera così è difficile pensare di poter correre e concentrarsi per onorare al meglio una partita di calcio, che per quanto passerella possa essere, si deve giocare. Ma quella era la giornata di Inzaghi, di Gattuso, di Seedorf, di Nesta, di Zambrotta.

Caro Pippo, caro Ringhio, caro Nesta, caro Clarence, grazie. Grazie per esserci stati, grazie anche per essere andati via al momento più opportuno. I nostri senatori sempre e per sempre. In una giornata così ci si aspettava solo il colpo di scena finale, la pagina da consegnare agli annali, un modo nuovo per riscrivere la storia. Ed il tutto è arrivato puntuale. La scena passa a Pippo Inzaghi. Si scalda, non vede l’ora di entrare ed i tifosi continuano ad inneggiare al suo nome. Al 67′ è il suo momento. Esce Cassano ed entra Superpippo per la sua 300esima in rossonero. Lo stadio cade ad i suoi piedi, ma il bello deve ancora venire. Tutti iniziano a giocare per lui ed ogni volta che la palla entra in area lo stadio sembra crollare. Poi all’82’ arriva il gol più atteso: Superpippo controlla col petto un lancio dalle retrovie di Seedorf e insacca di destro. Poi esulta sotto la Sud, si inchina e bacia la maglia rossonera. Inzaghi è sempre stato una certezza. Ecco perché è impossibile trattenere le lacrime. Date un pallone a Pippo: pulito, sporco, facile, difficile. Lui lo spingerà in rete.

Il resto sono emozioni, sono brividi, sono lacrime è storia. Quel 13 maggio quel che contava era il cuore, contava dire grazie. Grazie Pippo, grazie Rino, grazie Clarence, Grazie Sandro, grazie Gianluca, grazie Mark, grazie di tutto, sarete sempre nei nostri cuori.

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