Ignazio, dove sei finito?

abatePiange il cuore dirlo, anzi, piange il cuore anche soltanto ammetterlo. Non è mai facile parlare in termini negativi di qualcuno che ha saputo entrare nel cuore della tifoseria per il cuore, la grinta, la voglia di non arrendersi mai. Non è altrettanto facile per un tifoso, però, arrendersi all’evidenza, constatare che quel giocatore non è più lui.

Stiamo parlando, ovviamente, di Ignazio Abate, il terzino che tanto aveva fatto ben sperare gli appassionati rossoneri nella stagione scorsa. Quella di Torino di ieri sera è stata l’ennesima prestazione negativa di un’annata che doveva essere della consacrazione definitiva e che invece si sta rivelando opaca, complessa, piena di punti interrogativi.

Prendiamo la sua partita di ieri: cross da dimenticare, tante difficoltà a fronteggiare il pressing bianconero, colpevolmente in ritardo nell’azione che ha portato alla rete del successo siglata da Vucinic. Vogliamo rincarare ulteriormente la dose? In fase di ripiegamento appare lento, svogliato, quasi privo di stimoli. Che questo Abate irriconoscibile sia distratto dalle voci di mercato? Forse, ma a noi non sta bene. Noi rivogliamo quel lottatore che non si arrendeva mai, che aveva saputo distinguersi in positivo anche in una serata sciagurata come il ritorno a Londra contro l’Arsenal dell’anno scorso. Che ci ha fatto perdere un derby e si è presentato in sala stampa con le lacrime agli occhi chiedendo scusa, perchè il suo amore per la squadra era più forte di tutto.

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