Kakà, 2 milioni al nostro fisco: perché se ne parla ora?

KAKANon c’è niente da fare: in queste ore le attenzioni del popolo rossonero virano sempre verso Ricardo Kakà. C’è chi lo aspetta a braccia aperte, chi non crede nei ritorni, ma sta di fatto che il Pallone d’Oro 2007 sta facendo parlare di sè nei più svariati modi. Stavolta, però, il suo nome è legato a problemi di fiscalità: non quella spagnola che sta facendo impazzire Adriano Galliani, ma quella italiana.

Sì, perchè la questione riguarderebbe gli spot realizzati da Kakà per la Ringo, famosa marca di biscotti. L’asso brasiliano dovrebbe due milioni di euro al nostro fisco a causa di un infortunio imputabile alla Tamid sport & marketing, società italiana da lui gestita in collaborazione con la mamma e la moglie. Tamid, 11 milioni di euro all’attivo e 8 di debiti per “sfruttamento dell’immagine”, ha utilizzato il meccanismo dello “star company”, molto in voga in questo tipo di operazioni. Grazie all’interposizione di una società di capitali, infatti, la stella avrebbe pagata il 27% anzichè il 43% di aliquota previsto.

Il fisco italiano, però, non ci sta a perdere i due milioni nonostante dal 2009 la residenza fiscale del brasiliano sia a Madrid. A questo punto una domanda sorge spontanea: come mai la questione è diventata di dominio pubblico proprio ora? Che sia il preludio di un nuovo trasferimento di residenza del brasiliano, magari nei dintorni di Milanello?

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