Tre punti d’oro con grinta e aggressività, ma pure qualche disattenzione

atalanta-milanAtalanta- Milan finisce 0-1. I rossoneri, in superiorità numerica nel corso del secondo tempo, si portano a casa tre punti fondamentali grazie ancora una volta a una specialissima rete del Faraone che con il suo quindicesimo gol in campionato mantiene inalterata la distanza dal bomber della serie A, Edinson Cavani. Vittoria meritata per tecnica e possesso palla, anche se i brividi non sono mancati.

Primo tempo che si apre con un’Atalanta aggressiva e pericolosa che sembra prendere il controllo del gioco imponendosi sui rossoneri con grinta e decisione. Condizione che dura poco. Dopo il disorientamento iniziale, durante il quale nessuno dei pilastri è riuscito ad entrare nel ruolo, ecco che il Milan si accende, si sveglia e si carica. Il Faraone (pallido nei primi 10 minuti) riparte in contropiede, Boateng spinge, Pazzini inventa, Mexes non sbaglia e Abbiati salva i pericolosi tiri in porta di uno scatenatissimo Bonaventura. Quello fra Atalanta- Milan sembra uno scontro a suon di calci d’angolo. Tiri che hanno ragione di spaventare entrambe le squadre considerando che proprio Atalanta e Milan contano il maggior numero di gol su palle passive del campionato. Questo fino al 29′, minuto in cui il Milan passa in vantaggio grazie a El Shaarawy che segna con il consueto destro incrociato su assist di un molto più che convincente Niang. Dopo il gol dello 0-1 i rossoneri peccano di deconcentrazione, concedendo ai nerazzurri troppi spazi che l’Atalanta tenta di sfruttare fino al momento in cui Gervasoni non dichiara chiuso il primo tempo e manda le squadre nello spogliatoio.

Nel secondo tempo non cambia molto. L’Atalanta non molla la presa sfruttando soprattutto la fascia destra consapevole di trovare solo Constant. Boateng infatti sembra ancora ossessionato dal gol e sebbene non ci sia molto da rimproverargli in questo incontro, è ancora troppo concentrato sulla persona e poco sulla palla. Pensa solo a salire e spesso pecca di egoismo invece di aiutare i compagni. Man mano che si avvicina il fischio finale la partita si fa più incandescente trasformando il secondo tempo in un coro di proteste che vede l’espulsione di Brivio dopo una violenta entrata sulla caviglia di Pazzini e anche l’espulsione del tecnico in seguito alle prorompenti contestazioni. Da questo momento fino al fischio finale, in campo si vedrà soprattutto la rabbia dell’Atalanta che farà tremare i cuori rossoneri, ancora troppo spesso incapaci di rendere la difesa autorevole e invalicabile. Nonostante questo il Milan si porta a casa, meritatamente, tre profumatissimi punti e questo per ora è quel che conta.

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