FLAMINI, Mathieu: 6.5

flamini milan-torino (spaziomilan)Discontinuo nel rendimento ma decisivo. E’ questo il bilancio della stagione di MATHIEU FLAMINI. Dopo essersi trovato a un passo dall’addio durante la scorsa sessione di mercato, il centrocampista francese aveva deciso di giocarsi le sue carte in rossonero e tentare di convincere Allegri, che gli aveva dato fiducia nell’anno della vittoria dello scudetto. Ma le prime prestazioni messe in scena non lasciavano presagire nulla di buono. Mathieu non appariva soltanto fuori condizione, ma anche svogliato e privo di motivazioni. Pochi tackles vinti, pochi kilometri macinati e nessun inserimento degno di nota. In compenso, molta panchina. Del mastino da sempre apprezzato, nel corso della prima parte di campionato, nemmeno l’ombra. Ma da gennaio, qualcosa è cambiato. Flamini è tornato a imporre il proprio gioco, contraddistinto da corsa e sostanza, e le sue performances sono state caratterizzate da un progressivo rialzo. Con il trascorrere delle gare, è riuscito a impossessarsi di un posto in mediana, divenendo un elemento chiave del finale di stagione. Perché da aprile, un’interdizione da applausi è stata accompagnata da gol e inserimenti efficaci. Insomma, da emarginato ad arma in più per il raggiungimento del terzo posto.

MOMENTO FLOP Emblema di un inizio stagione da dimenticare sono state le partite contro l’Anderlecht e contro il Palermo. In occasione dell’incontro valido per la prima giornata della fase a gironi di Champions League, oltre ad aver disputato un incontro non all’altezza della situazione, Flamini aveva sprecato l’occasione in grado di decidere l’incontro. A tu per tu con il portiere avversario, nel corso della prima frazione di gioco, Mathieu aveva optato per una soluzione di potenza ma priva di precisione. Che si era spenta sugli arti inferiori di Proto, estremo difensore della compagine belga. Dello stesso livello, se non addirittura peggiore, era stata la prestazione sfornata al Barbera. Una frazione di gioco di totale anonimato. Pur essendo facilitato dalla presenza di un folto centrocampo, in quell’occasione, Flamini si era estraniato dalle dinamiche. In campo senza convinzione, l’ex mediano dell’Arsenal correva a vuoto ed evitava qualsiasi tipo di scontro. Inevitabile la sostituzione, a metà partita.

MOMENTO TOP Dopo alcune prove incoraggiati, l’emblema di una crescita è stato rappresentato dalla sfida contro l’Udinese. Già, quella sera, Flamini ha riproposto tutto il suo repertorio. Si è imposto nella battaglia in mediana, recuperando palloni a più non posso e proponendosi in avanti con decisione, sfiorando a più riprese la gioia del gol. Gol che sarebbe arrivato per la prima volta il 7 aprile, contro la Fiorentina, grazie a un inserimento in grado di disorientare la difesa avversaria. Da quell’incontro, eccezion fatta per le squalifiche e gli infortuni, Mathieu è sceso in campo con massima regolarità, collezionando un totale di 22 presenze e 4 reti. In ogni circostanza, ha ripagato la fiducia del mister. Già, dopo un riposo lungo sei mesi, Flamini ha ricominciato a lottare e a convincere. E a figurare con costanza tra i migliori in campo. In merito, le sfide contro Napoli, Catania, Torino, Pescara e Roma insegnano. Nel momento decisivo, alla resa dei conti, non si è tirato indietro. E ha contribuito al raggiungimento dell’obiettivo.

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