Galliani in Sardegna per Nainggolan. Matri è vicino, El Shaarawy no

D. Mariani (vicedirettore SpazioMilan.it)
D. Mariani (vicedirettore SpazioMilan.it)

E’ un mercato senza chiarezza, confuso ed anche insensato: El Shaarawy, con il passare del tempo, si allontana sempre più dal Milan e al tempo stesso arrivano i primi commenti del tipo: “certo che con i soldi che incassi…”, “in campionato nel ritorno è scomparso”, “in Nazionale fa panchina”. Giudizi che mi fanno rabbrividire, soprattutto perché arrivano dall’ambiente rossonero. Senza parole, senza il Faraone non c’è Milan. Questo Milan. Anche se 30, 40, 50 milioni di euro, le cifre delle offerte che (forse) offrirebbero Manchester City, Monaco e anche Napoli (in caso di partenza di Cavani), El Shaarawy non li vale ancora. Ma se un calciatore giovane, italiano, che dopo il primo anno in una grande squadra, dove ha fatto vedere cose straordinarie ma anche limiti, viene sacrificato, chissà per che cosa poi, finisce di esserci una logica. Quest’anno non c’è bisogno di vendere El Shaarawy, al contrario per esempio di Nocerino e Boateng, rispetto all’anno scorso c’è un bilancio quasi in ordine e nessunissima necessità di fare cassa. O perlomeno si può e si deve riempirla in altro modo. Dopo Ibra, Thiago Silva, Inzaghi, Gattuso, Nesta, Seedorf, Zambrotta e adesso anche Ambrosini, i rossoneri rischierebbero di perdere anche El Shaarawy. Due estati di addii, di zero conquiste. E’ un mercato senza chiarezza.

Ma pieno di nomi, anche troppi. Poli da quasi un mese è ad un passo dal Milan, ma quello decisivo sembra non arrivare mai. Kucka interessa seriamente ma anche in questo caso la trattativa non è ancora in fase avanzata. Zaza e Regini, due giovani promettenti che i rossoneri seguono da diverse settimane, sono ad un passo dalla Juventus: attenzione, parliamo di due giocatori interessanti, che al momento non sono da grande squadre e verrebbero in ogni caso girati altrove, ma provare a scommetterci ne vale la pena. Tevez rimane sempre lì, tra il misterioso e l’impossibile: il sogno proibito di Galliani, reale quanto paradossale. E’ la prima scelta dell’attacco senza dubbio, in alternativa mai dimenticarsi di Alessandro Matri, ad oggi il più vicino.

Ma se nel mercato d’entrata di grossi movimenti non ce ne sono, il vero problema riguarda le cessioni. Mancano offerte ed acquirenti, le poche che ci sono non convincono. Robinho alla fine andrà via, ma dei tre accordi sul piatto, richiesta del Milan, proposta del Santos ed ingaggio del brasiliano, non c’è n’è ancora nessuno. Nocerino ed Antonini sono sempre più lontani, su Yepes bisogna solo aspettare l’annuncio del non rinnovo. Occhio a Zaccardo che potrebbe rimanere. E Boateng? Al Monaco piace ma non così tanto, nell’incontro con Galliani dello scorso martedì. Si è parlato di El Shaarawy, poco del Boa ed anche di Niang (possibile prestito). Ma non è stato un viaggio così significativo e produttivo.

Al contrario di quello cominciato ieri in Sardegna, dove Galliani si trova in questo momento. In programma c’è stata una cena con Cellino, presidente del Cagliari, e Claudio Lotito, presidente della Lazio. Nel menù c’erano anche Astori e Nainggolan: il difensore piace ed è vicino, il centrocampista è ad un passo dalla Roma, ma il Milan è piombato su di lui in maniera decisa. Che sia l’inizio di qualche necessario acquisto?

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