E se Allegri applicasse il 4-3-2-1 di Prandelli? Ci sono indizi che…

P. Di Rienzo - Caporedattore SpazioMilan.it
P. Di Rienzo – Caporedattore SpazioMilan.it

Le prime tre partite della Nazionale in Confederations Cup, che rimarranno le uniche giocate da Mario Balotelli nel torneo, ci hanno lasciato una certezza, valida in azzurro come in rossonero: SuperMario è in grado di fare reparto da solo. Si, perché l’attaccante del Milan è uno di quei giocatori capaci di tenere in apprensione un’intera difesa. Il suo modo di giocare e le sue doti tecniche costringono ad un’attenzione supplementare da parte di uno o più marcatori. In questo senso ricorda molto un certo Zlatan Ibrahimovic, che ogni allenatore può permettersi il lusso di far giocare da solo nel pacchetto avanzato.

La capacità di Balo di fare reparto da solo è uno dei motivi del “sacrificio” di El Shaarawy, relegato nella seconda parte della scorsa stagione a fare più l’esterno. Ruolo che ha facilitato la sua astinenza da gol rispetto all’avvio. Tutto ciò per sostenere che forse le strategie di mercato del Milan non sono poi così freneticamente orientate a cercare un nuovo compagno per Balotelli quanto più ad arricchire qualitativamente il centrocampo e la difesa. Potrebbe essere una buona giustificazione per consolarsi del mancato arrivo di Carlos Tevez, ma tatticamente è una ragione valida.

Massimiliano Allegri, contrariamente a quanto possa Silvio Berlusconi, potrebbe giocare col 4-3-2-1, con SuperMario unica punta e due trequartisti in grado di inserirsi in zona gol con facilità. Ecco allora che gli identikit rispondono alle caratteristiche di gente come Javier Pastore e Jeremy Menez, per non parlare di Kakà, riavvicinatosi al Milan nell’ambito di una presunta trattativa imbastita dal Real Madrid per El Shaarawy. Senza dimenticare Riccardo Saponara, nato proprio per giocare tra la linea mediana e l’attacco, e una possibile rinascita di Kevin-Prince Boateng. E’ presto per capire esattamente come finirà questo mercato. E l’imprevedibilità è sempre dietro l’angolo, ma non è da matti pensare che Allegri possa emulare Prandelli. Magari preparandogli proprio il terreno per il dopo-Mondiale…

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